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La forza delle parole

Le parole, è noto, influenzano il pensiero: lo modificano!

Lo sanno bene i cacciatori. Da qualche tempo, ormai, "prelevano" non uccidono. Tentano di rendere accettabile ai più una feroce pratica che resta, sadica e sanguinaria.

Anche alcuni parlamentari, uomini di governo del recente passato, conoscono la forza delle parole. Costoro, infatti, non organizzano festini a luci rosse con donnine di facili costumi, ma più eleganti "burlesque" con la compagnia di escort. La sostanza non cambia: si tratta di volgari orge, con mercenarie.

Alla stessa maniera, la macelleria sociale messa in piedi dal "Governo Tecnico", si chiama Agenda Monti. È il tentativo di nascondere dietro un'innocua agenda, il disegno autoritario di incrementare notevolmente il numero di cittadini poveri. Il progetto è stato portato avanti con la convinta benedizione del Presidente della Republica, che mai aveva dimostrato tanta siderale distanza dai cittadini onesti e dalla Costituzione che aveva giurato di difendere. L'Esecutivo, complice il Parlamento, che si è lasciato espropriare dei propri poteri, ha massacrato i pensionati, lasciandone parecchie centinaia di migliaia senza fonte di reddito e riducendo la capacità d'acquisto di tutti gli altri.

I tecnici non hanno dimenticato i lavoratori: magari! Sostenendo che fosse necessario per attirare investitori esteri in Italia, hanno cancellato diritti fondamentali dei lavoratori. Complici, questa volta, anche le organizzazioni sindacali. L’Esecutivo ha modificato l'art. 18 dello Statuto dei Lavoratori. Le aziende possono ora licenziare, senza problemi, i lavoratori scomodi, primi fra tutti i Rappresentanti Sindacali. Il professor Monti, capo del Governo Tecnico, ha spiegato che sarà pressoché impossibile provare che l'azienda ha licenziato ingiustamente un lavoratore per motivi discriminatori (solo in tal caso, scatterebbe l'obbligo del reintegro nel posto di lavoro). Questo, mentre affermava che il Parlamento è d'ostacolo all'azione del Governo Tecnico. Certamente! Il Parlamento che approva qualunque provvedimento ostile ai cittadini/lavoratori/elettori, è un ostacolo per il professorone: guarda un po'!

Occorre rammentare che il Governo nel nostro ordinamento istituzionale, è un organo esecutivo. Ha il compito di applicare le leggi, cioè di rendere operativi i provvedimenti legislativi approvati dal Parlamento (dopo ampia e approfondita discussione) e promulgati dal Presidente della Repubblica.

Appare chiaro che l'azione del Governo Tecnico è ampiamente e premeditatamente ostile alla Costituzione Repubblicana. L'unico partito, presente in Parlamento, che si è opposto alla logica autoritaria dell'Esecutivo, è stato messo in grave difficoltà dai poteri forti e occulti che dell'autoritarismo si nutrono.


L'esecutivo non ha tralasciato di occuparsi degli imprenditori: l'avesse fatto! Molte piccole imprese sono state costrette alla chiusura e molte altre versano in gravi condizioni economiche.

Anche sulle grandi imprese, l'azione del Governo è chiara. Solo due esempi. La FIAT può continuare a fare quello che vuole. Mentre si finanzia ampiamente, attraverso la cassa integrazione, con denaro pubblico, può continuare a licenziare lavoratori, chiudere stabilimenti, rifiutarsi di eseguire gli ordini dell'Autorità Giudiziaria, minacciando licenziamenti se costretta.

Il capolavoro è sull'ILVA di Taranto. Il Governo dei professori, ha sostenuto l'attività criminosa della proprietà, decretando che i provvedimenti dei giudici non hanno valore. Per fare finta che non sta favorendo un’impresa in particolare, ha decretato che le imprese che inquinano e fanno morire di cancro i cittadini, rivestono un interesse strategico per lo Stato. Insomma, a nessuno venga in mente che il Governo Tecnico voglia tutelare il diritto alla salute dei cittadini, mentre la Costituzione lo dichiara prioritario.

Vale la pena rammentare che il Presidente del Consiglio Monti, a chi gli faceva notare che le sue politiche avevano spinto al suicidio imprenditori e lavoratori dipendenti, dimostrò cinismo, se non soddisfazione, osservando che in Grecia se ne erano suicidati un numero maggiore.

Anche nel caso ILVA, il Governo Tecnico, ma anche il Presidente della Repubblica e i Parlamentari che ne eseguono gli ordini da perfetti yesmen, ha sostenuto che bisognava tutelare il lavoro. Invece si mettevano al sicuro gli interessi economici di poche persone inseguite da ordini di cattura, perché realizzano guadagni procurando malattie letali a cittadini di ogni età, neonati compresi.

Gioca con le parole, il Professor Monti. Le modifica nel significato perché influenzano il pensiero: abbiamo visto gli operai che l’hanno applaudito quando é andato in visita, insieme con alcuni amici, nello stabilimento FIAT di Melfi, per incassare il plauso e il sostegno dei ricconi nazionali. Per giustificare la sua discesa in campo per candidarsi a primo ministro, alle prossime elezioni, ha parlato di salita in politica. Sembra un'azione nuova e faticosa, degna di considerazione e rispetto. E' sempre stato in politica, invece. La sua azione di governo, oltre che ideologica, è stata esclusivamente politica. Se si fosse mantenuto tecnico, per esempio, avrebbe decretato la morte della TAV e di altre opere similmente inutili. Invece no, ha preferito tartassare i cittadini, aumentando le disparità sociali, pur di non scontentare gli affaristi.

Anche le banche non sono sfuggite alle attenzioni del professorone di Palazzo Chigi. A nessuno, credo, é sfuggito che il compito del Governo Tecnico fosse di tutelare gli interessi dei banchieri. Quello, ha fatto!
Con certezza, molto si può dire del governo tecnico, mai che manchi di coerenza. Coerentemente al mandato ricevuto dai pochi che detengono il potere economico, ha ulteriormente impoverito i cittadini e lasciato arricchire ancor di più chi non ne ha bisogno.

La guerra dei ricchi contro i poveri è agli sgoccioli. Quando i lavoratori saranno tutti precari e i cittadini quasi tutti poveri, l'uomo della provvidenza potrà usurpare i poteri dello Stato. Coerentemente, però, dirà che lui è esponente di un movimento di moderati, rispettosi della Costituzione e che è costretto ad autonominarsi dittatore per salvaguardare i diritti dei cittadini e salvare lo Stato dalla bancarotta. Ovviamente tacendo che la bancarotta l'ha pilotata lui!

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.160) 4 gennaio 2013 12:05

    Tutto questo è indotto dal sistema. E i polli, puntualmente, abboccano! I mascalzoni che sono al governo, sanno benissimo che identità e idioma identificano lo stesso etimo! Un aggregato antropico privo del collante linguistico, non ha dignità di Popolo: è soltanto "un volgo disperso che nome non ha". Quello che, appunto, sono gli italiani. Per cui, di cosa lamentarsi? Altro che Monti ci vorrebbe per una simile accozzaglia!

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