• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Tribuna Libera > Stereotipi italiani ed europei: affrontiamoli con un sorriso

Stereotipi italiani ed europei: affrontiamoli con un sorriso

Per anni gli italiani hanno pensato di essere gli unici ad essere classificati tramite stereotipi come “mamma”, "pizza” e “mandolino” ma, in realtà, gli stereotipi non riguardano solo gli Italiani.

L’artista bulgaro, che vive a Londra, Yanko Tsvetkov ha “mappato” i luoghi comuni che, da sempre, esistono nel “Vecchio Continente”. Il designer ha provato a raccontare come i cittadini dei diversi stati dell’Unione Europea vedono I loro vicini più prossimi. L’esperimento si è tramutato in un autentico successo ed oltre mezzo miliardo di utenti ha ammirato sul sito web dell’artista la serie “Mapping stereotypes”, ossia le mappe degli stereotipi europei.

Non è stato un grande successo, invece, l’installazione artistica allestita a Bruxelles. Nell’atrio della sede del Consiglio Europeo questa grande installazione artistica dal nome “Entropia” raffigurava gli stereotipi dei Paesi membri dell’Unione Europea. Il sottotitolo dell’opera era “Gli stereotipi sono barriere da demolire”. L’Italia è stata rappresentata come un campo di calcio a forma di stivale ma ad altri Paesi non è andata così bene. Ciò ha suscitato scalpore ed indignazione e l’opera è stata rimossa.

Come ci vedono all’estero?

L’Italia, in particolare, è vista come un’immagine in continuo divenire. Si alternano giudizi positivi (The 50 greatest cultural destinations: Rome, Italy) a giudizi negativi, come per esempio il reportage della Cnn sul lavoro sommerso in Italia:

Da quotidiani e periodici internazionali emerge, invece, che:

- ci sono paesim come la Francia, che maggiormente criticano l’Italia ed altri, come il Regno Unito, che parla meglio del nostro Paese;

-l’India è il paese in cui si fa maggior riferimento agli stereotipi legati allo sport,alla cultura ed al patrimonio italiano e la Russia si sofferma sui fatti economici ponendo,in particolare, l’attenzione sulle nostre relazioni economiche con gli altri Paesi.

Di questo si è discusso al convegno "Identità tra Europa e società multiculturale”.

Un campo in cui gli stereotipi vengono molto utilizzati è quello pubblicitario. Questi servono a dare ai prodotti un’immagine specifica di una nazione. Naturalmente gli stereotipi cambiano nel tempo e, quindi, potrebbe essere difficile riconoscere oggi alcuni luoghi comuni relativi alla società di qualche decennio fa.

Gli stereotipi non sono, perciò, solo negativi ma vengono impiegati in modo consapevole per risvegliare nello spettatore associazioni e per far sorridere sulle differenze che caratterizzano i vari Paesi. Noi Italiani,invece, parliamo di pregiudizi nei nostri confronti ma siamo proprio noi i primi a parlare male del nostro Paese. Pronti a dire che all’estero le cose vanno in maniera diversa.

Ma affrontiamoli con un sorriso guardandoci un cortometraggio di Bruno Bozzetto, così abile nel descrivere in modo semplice e sarcastico gli stereotipi esistenti:

Commenti all'articolo

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares




Ultimi commenti