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Speculare stanca

Vedi in vetrina una giacca che ti piace. Entri in negozio, te la provi e ti sta proprio bene; anche il negoziante ti conferma che quella giacca ti cade che è una meraviglia, ti fa sembrare più magro. Decidi di acquistarla. Il negoziante ti dice il prezzo, tu tentenni: è un po’ cara. Però ti piace, il negoziante capisce che la comprerai, tu ci provi e chiedi uno sconto – ci sei già andato in quel negozio, sei cliente – il negoziante ci pensa un po’ e poi ti dice che te la vende per la metà del prezzo iniziale.
 
Tu gongoli, la compri e vai a casa con la tua giacca nuova. Poi con calma ripensi al tuo recente acquisto. Anche vendendotela a metà prezzo, il negoziante ci avrà guadagnato comunque. E’ giusto che ci guadagni: è il suo lavoro. Ma se tu l’avessi pagata il prezzo che aveva chiesto all’inizio, quanto ci avrebbe guadagnato? Moltissimo, forse troppo. Voleva approfittarsi di te: la prossima volta da lui non ci torni.
 
L’esempio è certamente banale, ma credo renda l’idea. Proviamo a cambiare un po’ i termini della questione. Tu fai il sindaco. Ti presentano un progetto che prevede la realizzazione di edifici per un certo numero di metri quadri. Tu fai una valutazione, sai che quel costruttore avrà un guadagno, ma cerchi di capire che utilità ne potrà avere la città che amministri, contratti, chiedi in cambio delle opere pubbliche che il costruttore non avrebbe realizzato per suo conto, perché non vendibili. Si tratta di un processo che può essere lungo. Chi costruisce deve ottenere un qualche guadagno e anche la comunità deve guadagnarci: nel trovare questo equilibrio sta la capacità di un amministratore. Se all’improvviso, nel momento in cui la trattativa sta per essere chiusa, il costruttore presenta un progetto che è meno della metà di quello originario, ti dovrebbe venire un sospetto. Visto che ci guadagnerà anche in questo caso – non lo sta facendo per beneficenza – quanto ci avrebbe guadagnato facendo il progetto originario?
 
Sarebbe stata una speculazione ai danni della città. E quindi hai di fronte qualcuno di cui faresti meglio a non fidarti, qualcuno che vuole truffare la comunità che amministri. Dovresti stare ben attento. Non ti dico che devi rinunciare a quel progetto, ma a quel punto devi chiedere di più, devi ottenere più benefici per la tua città, non solo essere contento che c’è una qualche torre in meno e che hai messo tranquilli quelli che dicevano che il progetto era troppo grande. La cosa importante è che devi essere tu a condurre la trattativa e non devi farti condurre, che devi sapere cosa serve alla tua città e non te lo devi far dire da chi ha un’interesse a fare una cosa piuttosto che un’altra. Non è fantascienza: semplicemente si chiama politica.
 
Luca Billi

se avete tempo e voglia, qui trovate le cose che scrivo

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