Soppressione dei treni notturni: una strategia cieca

Se ci si sta occupando dei licenziamenti determinati dalla soppressione dei treni notturni lo si deve anche (o soprattutto?) ai tre lavoratori saliti su una torre alla stazione Centrale di Milano da ben 17 giorni.
Su questa vicenda sono da rilevare le prese di posizione della Cgil e di Legamabiente. “La convocazione della Regione Lombardia è un fatto importante e positivo ma non basta”. Lo hanno affermato il segretario generale della Cgil Lombardia Nino Baseotto e il segretario generale della Filt di Milano Stefano Malorgio dopo la convocazione di ieri delle parti sociali sulla vicenda ex Wagon Lits da parte della Regione Lombardia, con tre lavoratori in cima a una torre alla stazione Centrale di Milano ormai da 17 giorni.
“La questione centrale - si legge in una nota - è e rimane il ripristino dei collegamenti ferroviari notturni da Milano, Torino e Nord Est verso il Sud”. Secondo i sindacati, dunque “la sede naturale di questa trattativa rimane quella nazionale con il coinvolgimento del Ministero dello Sviluppo Economico delle Infrastrutture e dei Trasporti”. “Ci troviamo di fronte ad un ulteriore riduzione dell'offerta di mobilità in questo Paese - argomentano i due sindacalisti - tanto è vero che i treni soppressi non saranno sostituiti, e questo interessa anche i cittadini lombardi. Per questo chiederemo alla Regione di farsi interprete di questa esigenza con il Governo che da troppo tempo sfugge alle proprie responsabilità”.
La Cgil si dice inoltre “stupìta dall'atteggiamento di Ferrovie dello Stato che invece di affrontare con il Governo il tema delle risorse a supporto dei treni lascia a quei lavoratori, sulla torre da 17 giorni, la difesa del servizio di trasporto ferroviario”. “Solo dopo la riattivazione dei treni e nel caso dalla ristrutturazione del servizio notte si determinassero degli esuberi - conclude la nota di Filt e Cgil - sarà necessario un piano di ricollocazione esigibile e dai tempi certi sul quale riteniamo necessario l'intervento anche delle Regioni interessate”. Inoltre una delegazione di Legambiente Lombardia ha fatto visita ai tre ferrovieri che si trovano sulla torre faro della stazione Centrale di Milano. “Gli 800 licenziamenti dei servizi ferroviari notturni - ha detto Dario Balotta, responsabile trasporti di Legambiente Lombardia - sono l'effetto di una cieca strategia commerciale delle Ferrovie dello Stato che punta esclusivamente sui 1.000 chilometri di alta velocità a scapito dei restanti 16.000 di rete tradizionale”.
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