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Somalia, duri scontri a Mogadiscio e in Puntland tra islamisti e truppe africane

Si intensificano gli scontri tra le truppe dell’Unione africana (Amisom) confluite in Somalia per supportare il governo di transizione e i gruppi estremisti islamici quali al Shabab, che intendono creare uno stato islamico e hanno già imposto la sharia in diverse aree del paese.

Sulla base delle notizie recenti, Mogadiscio e la regione del Puntland sarebbero i fronti caldi, con un bilancio provvisorio ma in crescita di decine di morti soprattutto tra i civili.

Mogadiscio è tuttora divisa tra islamisti e soldati dell’Amisom, con scontri nelle zone urbane in cui al Shabab starebbe perdendo posizioni.

Si è aperto inoltre un fronte nella regione del Puntland, a nordest, dove di recente il signore della guerra Sheik Mohamed Said Atom ha annunciato di schierarsi con al Shabab contro l’autorità della zona. Il presidente del Puntland, Abdirahman Mohamed Farole, vede con preoccupazione l’espansione degli estremisti nell’area, che così avrebbero maggiori possibilità di controllare il golfo di Aden e ricevere aiuti e volontari dall’estero.

I rappresentanti dei paesi dell’Unione Africana si sono recentemente incontrati a Kampala, disponendo l’aumento delle truppe da inviare in Somalia. Per tutta risposta il portavoce di al Shabab, Sheik Ali Mohamud Rage, ha dichiarato che “per volere di Allah, Mogadiscio sarà il cimitero” anche di questi nuovi soldati, prospettando inoltre l’estensione del conflitto anche nei paesi vicini che inviano rinforzi.

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