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Silveri (Asl-L’Aquila): un San Salvatore tutto nuovo

L’Aquila, 24 gen 2011 - I 47 milioni di euro che lo Stato ha assegnato e versato nelle casse della Asl aquilana per la ricostruzione e messa in sicurezza dei beni patrimoniali ospedalieri in base all’articolo 20 della legge 67 del 1988, hanno trovato finalmente destinazione nello studio di fattibilità presentato per migliorare il presidio ospedaliero del San Salvatore. Non tutti certo perché, come precisa il manager della Asl Gianfranco Silveri «parte dei fondi sono già stati utilizzati per sale operatorie, laboratori analisi, pronto soccorso, emodialisi, unità coronarica e cardiologica e posti degenza, ma restano disponibili 22 milioni di euro».

Lo studio di fattibilità presentato ai sensi dell'articolo 153 D.Lgs 163/2006 comma 19 è mirato a migliorare la funzionalità e la sicurezza sia degli utenti sia degli operatori, ridurre i costi energetici e adeguarsi alle normative vigenti in ambito ospedaliero.

In altre parole la Asl prevede di creare innovazione nel nosocomio e pensa di realizzarla sia mettendosi le mani in tasca sia coinvolgendo i privati: per finanziare l'intero progetto Silveri guarda sì ai fondi rimasti dello stanziamento dell'articolo 20, alla permuta dell'immobile della ex Inam e alla gestione della parte alberghiera ospedaliera ma anche al project financing.

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«Si ipotizza una spesa globale di 70 milioni di euro – le parole del manager della Asl – ma l'idea reale si avrà solamente quando si incaricherà una struttura specializzata, probabilmente l'università Bocconi di Milano, di valutare costi di realizzazione e costi di rimborso».

Secondo Silveri il sindaco dell'Aquila, Massimo Cialente, ha apprezzato lo studio di fattibilità: « Al sindaco ho illustrato questo progetto e lui ha convenuto che sia meno invasivo rispetto alla realizzazione di un nuovo ospedale perchè in questo modo non si stravolge il territorio e non si spreca spazio».

Silveri ha avuto anche modo di parlare dell'area dell'ex ospedale di Collemaggio affermando che «il comune deve definire la destinazione d'uso e la cubatura, per adesso la Asl ha previsto solo il recupero di una palazzina da adibire a uffici amministrativi».

Tornando allo studio di fattibilità lo scherzo del destino è che se i 22 milioni di euro presenti nel portafoglio della Asl, al netto dei 47 milioni elargiti dal ministero della Salute nel post – terremoto, fossero sommati ai 47 milioni e 500 mila euro rimborsati dall'assicurazione, che secondo la polizza dovevano espressamente essere finalizzati alla ricostruzione e alla messa in sicurezza dell'ospedale, i 70 milioni ipotizzati come spesa globale sarebbero interamente coperti.

Purtroppo la Asl ha impegnato l'intera liquidazione della compagnia assicuratrice per cercare di risanare il bilancio aziendale, in rosso di 51 milioni di euro, determinando comunque un disavanzo passivo di 3 milioni e 500 mila euro ma consentendo all'azienda sanitaria dell'Aquila, Avezzano e Sulmona di non concorrere in maniera incisiva al dilagante debito regionale per la sanità.

Il progetto di ammodernamento si snoda in 9 punti.

Il primo punto prevede la costruzione sul lato Nord – est dell'ospedale un edificio di 8.700 mq sviluppato su tre livelli ospitante al primo piano un

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centro polifunzionale comprendente l'ufficio informazioni, il pagamento ticket, il Cup, lo sportello di distribuzione farmaci, uffici, ambulatori, la foresteria, un auditorium di 600 posti e i vari servizi, mentre gli altri 2 livelli sarebbero destinati a parcheggio con 607 posti disponibili.

Il secondo intervento prevede la realizzazione di una galleria coperta di 1.700 mq tra gli edifici 2 e 9 con l'obiettivo di garantire uno spazio relazionale tra i degenti e il personale medico con i visitatori.

La terza proposta mira a creare dei parcheggi sul lato sud e sul lato ovest volti a soddisfare il fabbisogno dell'ospedale, destinandone 1000 alla sosta a pagamento.

Il quarto intervento prevede la ristrutturazione e l'adeguamento delle norme di sicurezza sul lavoro, antincendio e di risparmio energetico dell'edificio Delta 7.

Quinto. Anche il Delta CH8 dovrebbe essere ripristinato e al piano terra, attualmente grezzo, si dovbebbe realizzare un nuovo Day – Surgery ed una sala operatoria.

Il punto numero sei prevede il recupero funzionale dell'edificio 1 dove al piano terra è previsto che siano realizzati gli spogliatoi per il personale.

La proposta numero sette prevede la realizzazione di una nuova centrale del 118, una piazzola di sosta per gli elicotteri e relativo hangar di ricovero; nuovi accessi e una nuova viabilità; e una recinzione di calcestruzzo e ringhiera zincata; videosorveglianza; un tunnel aereo per collegare la chiesa.

L'intervento numero 8 si focalizza sull'adeguamento degli impianti meccanici esistenti e opere di riqualificazione tecnologica.

L'ultimo punto mira ad ottimizzare il sistema di ascensori e per separare i percorsi dello sporco e del pulito.

Sarah Porfirio

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