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Sicurezza nei luoghi di Giustizia: sventata evasione dal carcere di Alessandria

Sicurezza nelle carceri; sventata, grazie al pronto intervento degli Agenti di Polizia Penitenziaria, una clamorosa evasione dal carcere di Alessandria.

I recentissimi fatti tragici accaduti al Tribunale di Milano riaprono il dibattito sulla sicurezza nei luoghi dove si amministra la Giustizia. Le stesse guardie carcerarie che presidiano alcuni varchi dei Tribunali italiani sono impegnate contestualmente nel compito della sicurezza presso le carceri.

Lo scorso 11 aprile un detenuto ha tentato di evadere dal carcere di Alessandria, dove era appena giunto. È stato, però, prontamente acciuffato dai poliziotti penitenziari. A divulgarne notizia è il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE.

carcere don soria di alessandriaUn pullman della Polizia Penitenziaria, proveniente dal carcere di Asti, è giunto dinanzi all'ingresso dell'istituto penitenziario Cantiello e Gaeta di Alessandria; a bordo molti detenuti, tra i quali un marocchino, di 35 anni, con fine della pena prevista per il 24 maggio 2015.

Bisogna rilevare che il carcere di Alessandria è privo di una porta carraia, quindi il livello di sicurezza è al limite. I detenuti vengono fatti entrare in istituto dall'unico ingresso principale del carcere, adiacente alla piazza della città. Tutte le operazioni di rito, quali la consegna di pacchi o l'uscita dei detenuti dal pullman, si svolgono sulla piazza in questione, con grave pregiudizio per la sicurezza della cittadinanza.

Proprio durante le operazioni di consegna degli oggetti personali per il suo ingresso nel penitenziario alessandrino, l'uomo si svincolava dalla scorta di Polizia Penitenziaria e tentava di fuggire. Dopo alcune centinaia di metri, era bloccato dai Baschi Azzurri e condotto in carcere.

Sono stati momenti di grande tensione ma, per fortuna, è andato tutto bene. È stata sventata in tempo, grazie al pronto intervento degli stessi Agenti di Polizia Penitenziaria, una clamorosa evasione.

La sicurezza durante certe operazioni anche di routine non può essere affidata alla sola capacità organizzativa o all'esperienza di singoli operatori. Un istituto carcerario non dotato di sistemi basilari di apertura e chiusura dell’ingresso sembra quasi anacronistico in questo mondo così digitale e supersorvegliato.

Questo articolo è stato pubblicato qui

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