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Sesso, Scoop e Candidature

I casi Marrazzo, Berlusconi e Sircana sotto la lente della valutazione politica. Quando non scagliare la prima pietra non è peccato.

A Blob, di questi tempi, mandano spesso in onda servizi riguardati sesso&potere, quindi i casi Marrazzo, Berlusconi e Sircana, Molto spesso la televisione fa molta confusione (spesso è proprio il suo principale obiettivo) e capire qualcosa spesso è un’impresa ardua.

 

Premessa: ognuno è libero, intendo sessualmente, di fare ciò che vuole. Che sian donne, uomini, trans o prostituite non fa differenza. Ma questo per me. Essendo personaggi pubblici (nel senso che si occupano della cosa pubblica) e quindi sono democraticamente eletti dai cittadini, vi può essere una parte dell’elettorato a cui questi comportamenti sessuali non sono graditi. Pensate un po’ all’elettorato cattolico o a quell’elettorato laico che partecipa al Family Day. Quindi, come per ogni persona, la sfera sessuale è inviolabile però i cittadini che votano dovranno pur sapere qualcosa del proprio candidato. A me personalmente son cose che non interessano perché le valutazioni che faccio in campagna elettorale son di altro tipo, ma io sono un singolo e decido per me, altri elettori decideranno da par loro ma devo avere degli elementi per valutare in tal senso. Non che si debba rendere tutto pubblico con conferenza stampa, ma nemmeno mistificare i propri istinti dietro falsi alibi come la gogna mediatica o un attacco politico ad orologeria.

Sempre ragionando in senso politico, possiamo spostare l’asticella ancora un po’ più avanti. Marazzo è stato sorpreso in compagnia di alcuni transessuali, rapporto che durava da diverso tempo. In questo caso però lo stesso Marrazzo è stato vittima di un palese ricatto perché l’irruzione dei Carabinieri non aveva nessun motivo, se non quella di beccare in flagrante un Governatore di una Regione. Da quell’irruzione ne venne fuori un video, che girò diverse agenzie fotografiche e qualche redazioni di giornale, tra cui quelle vicine (per non dire proprie) del Presidente del Consiglio. Tralasciando il conflitto d’interessi, Marrazzo, non avendo denunciato subito l’accaduto, ha esposto il fianco a dei ricatti. La prova è confermata dal fatto che il video stava per essere comprato dal Libero, di proprietà degli Angelucci, proprietari anche di numerose cliniche private nel Lazio. Non ci vuole Perry Mason per capire che la Regione Lazio (in questo caso Marrazzo) offre i rimborsi sulle prestazioni che i pazienti della ragione svolgono nelle cliniche private. E proprio in quei giorni, sul tavolo del Governatore c’erano da firmare rimborsi per 150 milioni di euro (per inciso il bilancio della Sanità nella Regione Lazio è quello più in rosso di tutta Italia). Quindi il caso più che personale è eminentemente politico. Tra le altre cose, Antonio Angelucci, capostipide della famiglia, è senatore del Pdl.

La situazione di Berlusconi è ancora più diversa. E’ noto, in tipico stile italiano, che il Premier ami passare per un tombeur de femme e quindi è doveroso tralasciare le voci (per altro mai supportate da riscontri completi) sulle "ministre" e così via. L’affare più particolare è il caso D’Addario. Per i motivi che ho elencato all’inizio non sta a me dire se Berlusconi può o no andare con una escort, sarà il suo elettorato, secondo la proprio morale, a giudicare tale comportamento. Quindi il caso D’Addario è una ricca fonte di contenuti politici. Perché in primis la escort (Berlusconi però non lo sapeva e su questo penso ci si possa credere) aveva un registratore nella borsetta, quindi sei subito esposto ad una possibile estorsione come nel caso Marazzo. In Italia (vedi gli affari Corona ma anche diversi scoop a tradimento lanciati dalla stampa vicina o di proprietà del Cavaliere) il Presidente in atteggiamenti intimi si vende ad un buon prezzo. Questo è il primo dato. Il secondo dato è che la D’Addario era lì per ricevere qualcosa in cambio e non erano soldi, bensì lo sbloccamento di alcuni permessi edili per costruire un residence nel terreno di famiglia. Il quarto punto, quello importante, è che Patrizia D’Addario fu candidata alle elezioni Comunali a Bari nella lista La Puglia Prima Di Tutto, capeggiata da Raffaele Fitto e che affiancava il Pdl. La lista poi non vinse e la D’Addario non ottenne niente. Ma in Italia non c’è foglia che non si muova se non per volere di Berlusconi (eufemismo da intendere in chiave solo di candidature politiche). Quindi, al di là del ruolo della D’Addario, del ruolo di Tarantini e del lettone di Putin, c’è un fatto incontrovertibile ed è il modus operandi che attua il Presidente del Consiglio nel candidare persone alle tornate elettorali. Fatto supportato anche dalle voci di candidatura, con un mandato di cattura sulle spalle per collusioni con la camorra di Nicola Cosentino, alla Regione Campania e il numero di veline e attricette candidate alla Europee con tanto di corso presenziato dal Ministro La Russa (candidature poi riente su diktat della moglie). I Kennedy hanno sempre più o meno fatto ciò che fa Berlusconi, ma Marilyn Monroe non l’hanno mai candidata alle elezioni presidenziali.

Altro paio di maniche è Silvio Sircana. Nel 2007, all’interno dell’inchiesta denominata Vallettopoli, vi fu una intercettazione dove un fotografo rivela di essere in possesso di alcune foto in cui il deputato è in macchina intento a parlare con un trans sul marciapiede. Il Garante della Privacy vietò la pubblicazione di questi scatti, ma fu lo stesso Sircana a dire che le foto potevano essere pubblicate perché non aveva niente da nascondere. Il primo a pubblicarle fu Il Giornale che le riprese dagli atti dell’inchiesta pubblica. La cosa che desta un po’ di sospetto è che le foto in principio furono acquistate dal settimanale Oggi (di proprietà di RCS, l’editore del Corriere della Sera) per una cifra mai dichiarata (si parla addirittura di 100.000 euro) ma le foto non furono mai pubblicate. Può darsi che RCS si sia autocensurato perché Sircana al tempo era il portavoce del Presidente del Consiglio, Romano Prodi, ma fu lo stesso Sircana a invitare i giornali a pubblicare le foto onde evitare proprio strumentalizzazioni a fini politici. Non fu mai vittima di un ricatto anche perché lui stesso non si mise mai nella condizioni per esserlo.

Tutta questa storia ha un significato e questo è rivolto a certa stampa non avvezza a profonde riflessioni dove è difficile far capire che le "situazioni imbarazzanti" (non solo sessualmente ma anche quando si tratta di inchieste della magistratura) non hanno un significato politico uguale. Mi rivolgo a chi getta in prima pagina le foto supportate poi da servizi fasulli, incompleti o ricchi di particolare inutili a voler significare la superiorità morale di una classe politica rispetto all’altra o peggio ancora cestinare tutto nell’italico "così fan tutti".

Ma il problema sta a monte. E l’elettore, che dovrebbe esigere trasparenza e chiarezza dai propri rappresentanti. Perché spesso ci dimentichiamo che i nostri parlamentari sono i rappresentanti delle nostre volontà politiche, e in seconda battuta, civili e morali. Purtroppo non teniamo bene a mente questo precetto costituzionale (anche se l’attuale legge elettorale, che prevede la nomina dall’altro ha dimezzato e forse più la nostra scelta), però quando dobbiamo affidare i nostri risparmi a qualcuno alla fine lo spiamo sempre dalla porta per vedere se i soldi che gli abbiamo dato li mette sotto il letto oppure li spende al video poker.

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