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Sessantasette denunciati per l’inquinamento del Lago Fusaro

Non si è ancora concluso il corso delle indagini portate avanti dalle forze dell’ordine impegnate da tempo nell’individuazione dei responsabili del disastro ambientale individuato nel mese di Maggio nei pressi della pista ciclabile del Fusaro.
Sul posto difatti, così come certificato da vigili urbani, carabinieri della stazione di via Lungolago, uomini del Nucleo Operativo Ecologico dell’Arma dei carabinieri di Napoli, responsabili dell’Arpa Campania, cittadini, associazioni, istituzioni e giornalisti di testate cartacee a diffusione cittadine e provinciale, blog e siti internet, era presente un evidente scarico di acque reflue il quale, anziché essere incanalato nell’apposita conduttura confluente verso il depuratore regionale di Cuma-Licola, sversava senza alcun freno nelle acque del bacino lacustre flegreo.
Il tanfo nauseabondo ed il puzzo acre erano stati già da diversi mesi percepiti dai cittadini del posto che, attraverso una miriade di denunce e segnalazioni alla Procura della Repubblica ed al Comune di Bacoli, avevano cercato di porre l’attenzione su ciò che rappresentava un ulteriore fonte d’inquinamento per un lago da decenni abbandonato in una condizione di fatiscenza, ed attualmente stante in uno stato non troppo dissimile da quello di una cloaca a cielo aperto.

Acque tendenti al grigio ed incastrate in un ambiente di certo poco salubre le quali, dopo il lavoro congiunto degli uffici tecnici di Bacoli e di Monte di Procida, da diverse settimane non sono più intaccate dal flusso di acque nere provenienti dal canale del Mazzoni poiché, in seguito a diversi sopralluoghi, si è avuto modo di individuare in prossimità della frontiera di Cappella (località “Pigne”) la presenza di immissioni illecite di liquidi fecali all’interno del canale per le acque pluviali.
In seguito a ciò, così come riscontrato da fonti ufficiali, sono poi state inviate e sottoscritte ben sessantasette contestazioni a carico dei responsabili dello scempio ambientale.
Denunce penali per cui, nei prossimi mesi di marzo ed aprile, partiranno i primi processi a carico dei responsabili che, per il momento, hanno provveduto a mettere in regola la propria posizione, incanalando i reflui all’interno della conduttura delle acque nere.
 
Intanto, nell’attesa della procedura penale, continuano senza sosta le indagini della Guardia Forestale di Monteruscello e dei Noe di Napoli che, con blitz periodici, stanno supervisionando le criticità presenti presso i bacini lacustri flegrei informando continuamente la Procura della Repubblica di Napoli, circa i risultati ottenuti ed le anomalie riscontrate.
 
Da ricordare, infine, che all’interno del lago Fusaro si continua a svolgersi una “rinomata” attività di mitilicoltura.
 
Josi Gerardo Della Ragione

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