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Servizio pubblico - salvare tutti

Il naufragio della nave Costa Concordia (e il capitano incappato sullo scoglio a sua insaputa, e la compagnia che non sapeva nulla), il declassamento dell'Italia, le proteste per le liberalizzazioni (i tassisti i più rumorosi, ma ci sono anche proteste più silenziose e discrete), i forconi in Sicilia (un connubio strano tra disoccupati, commercianti, traspostratori strozzati dal caro benzina, agricoltori strozzati dalla grande distribuzione) che hanno bloccato l'isola... Pare che in questo momento estremamente delicato della nostra storia tutti i nodi stiano venendo al pettine.

L' incapacità della politica italiana di saper risolvere i problemi (da cui la necessità di un governo tecnico), ma anche la sfiducia da parte degli italiani nei partiti, nelle associazioni di categoria e anche in parte, nei sindacati.

E anche un sistema finanziario mondiale, al cospetto del quale anche noi italiani dobbiamo fare il nostro inchino: perché la metà del nostro debito è in mani estere, e se i mercati non sono invogliati a comprare i nostri titoli, gli sforzi del governo Monti (condivisibili o meno) potrebbero essere vani. Sistema finanziario che è quello dei paradisi fiscali, della Tobin tax che non si riesce a a fare. 

Ma anche un sistema governato dalle multinazionali, come la società americana padrona della Costa Concordia, che concede il sogno da "love boat" ad un prezzo abbordabile in cambio di salari ridicoli per la manovalanza (come ha raccontato il servizio di Melissa Montero). Forse anche troppa carne al fuoco per una sola puntata.
 
Puntata che è iniziata con i video di Beppe Grillo e delle proteste dei braccianti e degli autotrasportatori in Sicilia. Grillo aveva detto che l'esercito avrebbe protetto le banche, e alla fine anziché l'esercito si è mosso direttamente il governo, che ha difeso le banche, che ora pensano solo a difendere se stesse. 
 
Chissà in quanti oggi rivalutano le parole dette dal comico sui partiti, su banche, sulla finanza.  E oggi, in Sicilia assistiamo ad una protesta che mette assieme un panorama eterogeneo (agricoltori, trasportatori, pescatori, commercianti, piccoli imprenditori): dietro i forconi non ci sono partiti, anzi, proprio i partiti vengono accusati di non essere in grado di fare nulla.
 
C'è anche l'allarme del presidente di Confindustria in Sicilia sulle infiltrazioni della mafia (oggi condivise dal procuratore Messineo).
Le facce viste in tv ieri sera forse erano facce di persone oneste: ma sappiamo che la mafia non starà a guardare silente queste proteste, come già successo coi movimenti indipendentisti del 1992.
 
Dopo il servizio di Bianchi da Londra, per la visita di Monti alla city, il faccia a faccia tra gli ospiti in studio: gli onorevoli Mussolini e Della Vedova.

Peccato: se Della Vedova si è detto fiducioso sulla manovra di Monti (ha messo in sicurezza i conti, i soldi della lotta all'evasione saranno messi a bilancio per abbassare le tasse), la Mussolini sembrava scesa dalla luna.
Abbiamo un problema con le banche? Abbiamo un problema con le liberalizzazioni? In Italia, le persone normali, non possono scaricare le spese domestiche come in America?
E tu dov'eri?- verrebbe da chiederle.
 
Andava bene quanto Intesa finanziava i patrioti italiani della cordata Alitalia e non va bene ora quando non concede i mutui alle piccole imprese?
In Sicilia gli agricoltori e i trasportatori hanno problemi ad arrivare a fine mese? E cosa ha fatto il precedente governo?
 
Dei problemi del sistema agricolo in Sicilia aveva già parlato Presa diretta ad ottobre, bastava guardarsi la puntata.
E la polemica pretestuosa sul fatto che oggi si parla di rating e BTP indica solo la miopia di questi politici: se spread e interessi dei BTP salgono, significa che i nostri soldi anziché essere investiti in crescita, finiscono per ripagare il debito e gli interessi.
Ancora una volta: gli antimontiani di oggi, cosa han fatto per le liberalizzazioni, per abbassare il debito, per il lavoro?
 
Il viceditorettore di MF Sommella ha introdotto un ragionamento interessante su agenzie di rating e debito americano: forse non esiste un complotto globale contro l'Europa, ma sicuramente la crisi si è spostata dall'America (che ha dietro la FED che può stampare dollari e che ha messo delle regole a queste agenzie) all'Europa.
E il declassamento del giudizio, è uno strumento per influenzare i mercati e su questo due procure hanno aperto una indagine.
 
Dentro il mondo dei forconi.
Sandro Ruotolo ha portato le telecamere di Servizio Pubblico nella protesta dei forconi: se i sospetti di infiltrazioni nella protesta non sono cose campate per aria o un modo per strumentalizzarla, le facce viste ieri dicevano una sola cosa.
Il fallimento di partiti, sindacati, associazioni di categoria. Il fallimento di un pezzo dello stato.
"Noi non pagheremo i fallimenti della politica" dicono. E per il momento viene da credergli, per la loro determinazione.
 
Per ora i 190 blocchi hanno paralizzato la Sicilia, ma la portesta potrebbe espandersi.
L'unica speranza per far risollevare il sud (e i pescatori, e i trasportatori, e i commercianti, e le imprese, e gli agricoltori, e i ragazzi come Viviana) saranno i forconi?

Dopo i forconi, c'è stato l'intervento di Maurizio Landini: il sindacalista ha parlato delle differenze nel paese che, se non si affrontano, rischiano di diventare ingovernabili. E anche, le differenze e la distanza tra politica e paese.
 
Stiamo vivendo una perdita di democrazia, ha continuato, citando i casi sui referendum e sul nuovo contratto formato in Fiat, che toglie alle tute blu la possibilità di votare i propri rappresentanti sindacali.
 
Molto interessante la teoria espressa da Serge Latouche sull'economia della decrescita: teoria espressa anche nel suo ultimo libro "Per un'abbondanza frugale": "la nostra è una società di scarsità, basata sui consumi, per cui noi non dobbiamo mai essere sazi".

E forse è arrivato il momento di cambiare modo di fare le cose. Sempre che vogliamo veramente salvare tutti e non solo i capitani della nave.


L'intervento di Marco Travaglio.

 

 

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