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Servizio pubblico: "Rigore di stato"

"Don Raffaè" di Fabrizio de Andrè: non poteva essere altra la canzone che apre la puntata di Servizio Pubblico, nel giorno delle due porcate. Il salvataggio del parlamento per l'arresto dell'onorevole Cosentino e la bocciatura della Corte Costituzionale sui referendum per la legge elettorale.

E di questo ha parlato Santoro nella copertina:

«Adesso che la Corte Costituzionale ha cancellato i referendum che ci poteva liberale dal 'Porcellum' si apre con il governo Monti un problema grande quanto Montecitorio. Come si farà una nuova legge elettorale?» ha detto Santoro nell'anteprima del programma. «La maggioranza del Parlamento - ha aggiunto Santoro - dicendo no all'arresto di Cosentino, ha fatto prevalere la delegittimazione della magistratura. Quindi come farà Monti a mantenere la sua promessa di rivoluzione liberale? Forse potrebbe dare un piccolo segnale, cioè andare a rispondere alle domande di tutti i giornalisti; queste domande siano in diretta, siano registrate o che siano anche rivolte anche durante una conferenza stampa aperta a tutti i giornalisti come avviene con tutti i governi liberali. Diciamo così, per servizio pubblico».
Ma di cosa era accusato Cosentino, per cui la magistratura ne ha chiesto l'arresto?
Si tratta della costruzione di un centro commerciale, per cui la banca bloccò il finanziamento all'impresa, la Vian, perché non c'erano i requisiti.
Finanziamento poi ottenuto grazie all'intervento (documentato dalle foto uscite sul Corriere) di Cosentino e Cesaro.

In studio, nel faccia a faccia, il sindaco Emiliano e l'onorevole Santanchè.
Scontate le tesi dell'esponente del PDL: accuse ad orologeria, magistrati che fanno una persecuzione... Addirittura una gip che ha un fidanzato di cui parlavano due persone intercettate: una situazione intollerabile da conflitto di interessi!

Sarebbe bastato rispondere all'ex sottosegretario che l'arresto è stato deciso da 8 diversi giudici, che sono finiti in carcere 56 indagati su 57, che sulla consistenza delle prove sarebbe bastato leggersi le carte (quanti dei parlamentari l'avranno fatto e le avranno capite?).

Tutti argomenti che sia Marco Travaglio che il giudice Caselli hanno usato nei loro interventi.
Perchè i magistrati avrebbero dovuto perseguire l'ex sottosegretario Cosentino, si è chiesto Emiliano: nessuno, tra i garantisti del PDL e della Lega (e nemmeno la Santanchè) lo ha spiegato. 

Altro che questione di coscienza, commentava la cronaca della giornata Travaglio: c'è stato uno scontro interno alla Lega tra la corrente dei maroniani e quella dei bossiani (tenuti in pugno da Berlusconi, si dice).

E, come al solito, i magistrati che indagano su un potente sono prevenuti, mentre sono osannati quando arrestato un boss dei casalesi. Eppure sono le stesse persone: gli stessi pm e gip che hanno permesso a Berlusconi e Maroni di andare in televisione a snocciolare le cifre su arresti e lotta alle mafie.
Lotta alle mafie nonostante il passato governo: nonostante lo scudo fiscale, nonostante le leggi che hanno intasato la magistratura ...

Eppure, anche ieri ci siamo dovuti sorbire la lezioncina della Santanchè sulla lotta all'evasione e alle mafie del governo Berlusconi.
Quei 75 miliardi di euro, che sarebbero stati recuperati: cifra non vera, perché corrisponde ai miliardi accertati, non a quelli effettivamente recuperati. Eppure, in Italia basta sparare qualche cifra ..

"La mafia è una violenza feroce e bestiale" è stato il commento di Caselli all'intervista di Ruotolo al padre di una vittima della Camorra a Castelvolturno. Il contrasto deve avvenire nell'applicazione rigorosa delle leggi.
Applicazione che non può concedere deroghe ai potenti, protetti dalle immunità parlamentari.
 
Caselli ha anche affrontato il tema della delegittimazione dei magistrati (gli"Assalto alla giustizia" di cui parla nel suo libro):
“La delegittimazione della magistratura è dietro l’angolo. La vicenda Cosentino è dolorosa. E’ stata affrontata da pm, giudici, cassazione…una molteplicità di magistrati. Pensare che siano tutti dei persecutori è fuori dalla realtà. I magistrati vengono osannati quando fanno arrestare i criminali. Come fanno i politici a dire che non c’è niente nelle carte? C’è stata un’invasione di campo. La politica si fa giurisdizione”.

Ma nella puntata non ci si è dimenticati che esiste anche un altro paese: come quello delle lavoratrici Omsa, licenziate in Italia per portare il lavoro in Serbia.
L'azienda ha chiuso in Italia, dove ha anche ottenuto i soldi della Cassa integrazione.
Per loro nessuna possibilità di salvataggio: quella data alle banche (che hanno presi i soldi dalla BCE e ottenuto la copertura dal governo sulle loro obbligazioni, ma non concedono più prestiti a famiglie e imprese), o a Cosentino.

Il blitz di Cortina.
Altro argomento affrontato, l'efficacia del blitz di Cortina: i controlli dell'agenzia delle entrate, sulla cui efficacia hanno espresso in molti dei dubbi.
 
L’ex ministro delle finanze Vincenzo Visco: “Il blitz di Cortina è solo un segnale per comunicare all’opinione pubblica qualcosa. Il fisco deve sapere continuamente cosa il cittadino sta facendo. La riforma Monti è parziale. Occorre un monitoraggio generale dell’economia. L’evasione è altissima nei servizi e nell’agricoltura e bassissima nell’industria. L’evasione è un fenomeno di massa e di costume. Il problema di fondo è politico. Gli evasori votano. Le reazioni si Cortina sono state indecenti”.

Ma che dal punto di vista mediatico ha una forte importanza: per la prima volta arriva il segnale agli italiani che non ci sono persone più privilegiate di altre.
Siamo tutti nella stessa situazione.

Certo, scopriamo poi dall'intervista all'ex dirigente del servizio accertamenti William Grossi, che una volta Befera era contrario a questi accertamenti sul territorio. Ma ora, col nuovo governo, deve aver cambiato idea.

Il servizio da Rosarno.
Così come ci si deve chiedere come mai è difficile fare contrasto alla grande evasione, il servizio di Bertazzoni da Rosarno ha mostrato come in Italia sia difficile combattere anche altre situazioni: lavoro nero, capolarato, sfruttamento del lavoro.
 
A Rosarno, due anni dopo la rivolta, nulla è cambiato.
E chi sfrutta gli immigrati non è razzista: “Al loro paese guadagnano 2 euro e 50 al giorno!”
 

 

L'intervento di Marco Travaglio sulle banche: "Chi fa pace con il Fisco?"

“Monti vuole liberalizzare? Inizi dalle banche e faccia come Obama. Le banche italiane hanno avuto un enorme prestito dalla Bce al tasso dell’1%. Che fine faranno questi soldi? Tra l’altro è lo Stato italiano a garantire il prestito. Se le banche non pagano, pagheranno ancora una volta i cittadini e il debito pubblico aumenterà”.

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