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Servizio Pubblico un corno!

 

Silvio Berlusconi poteva essere attaccato per avere impresso una tremenda accelerazione ai processi di precarizzazione del mercato del lavoro italiano; per aver contribuito più di altri al depotenziamento della contrattazione nazionale sui salari; per avere assecondato un micidiale regresso culturale, oltre che giuridico, nel campo dei diritti civili; più in generale, per esser stato convinto propugnatore di una visione aziendale e quindi autoritaria dello Stato. Poteva esser messo sul banco degli imputati politici per avere ridotto la politica industriale nazionale a una scassata congerie di prebende, lassismo fiscale, riduzione dei controlli sulla sicurezza del lavoro. Poteva essere accusato di aver contribuito in modo decisivo al dilagare di una concezione magliara delle relazioni sociali, affettive e sessuali. Berlusconi, insomma, poteva essere presentato come la più fedele incarnazione di un capitalismo nazionale imbolsito, retrivo, perennemente tentato dalla logica della reazione: l’arrocco di un Gulliver monopolista sostenuto da una invereconda miriade di lillipuziani proprietari.

Nel corso della trasmissione Servizio Pubblico andata in onda stasera, si poteva fare questo ed altro. Ed invece, oltre ad assistere ad una impolitica requisitoria di Marco Travaglio, ci siamo trovati al cospetto di un Michele Santoro impacciato, non competente, disperatamente aggrappato alle smorfiette di disappunto della signora Merkel nel tentativo di dimostrare la questione a suo avviso decisiva: che Berlusconi, agli occhi di chi oggi comanda nell’Unione europea, sarebbe impresentabile. Nel caos di una trasmissione nella quale giornalisti con una preparazione improvvisata si baloccavano con le sequenze macroeconomiche che descrivono la crisi europea, abbiamo persino avuto, sia pure solo per un lunghissimo attimo, la terrificante sensazione che Berlusconi fosse il savio in mezzo agli stolti.

L’apoteosi l’abbiamo raggiunta quando il Caimano, in un modo sia pur pedestre, ha tentato di spiegare quel che gli economisti di professione sanno bene, e che il Fondo Monetario Internazionale e Bankitalia hanno riconosciuto da tempo: che il debito pubblico non è affatto la causa principale dell’andamento dello spread sui tassi d’interesse; e che la determinante prioritaria di quell’andamento risiede nella probabilità di deflagrazione dell’eurozona, che non è stata scongiurata e che le politiche di austerity non riducono ma accrescono. Ma mettere in discussione il mantra del debito pubblico deve esser parso all’ignaro Santoro una vera bestemmia, e un’occasione da non perdere per mandare al rogo l’eretico. Il penoso risultato è che il conduttore progressista ha fatto la figura del frate domenicano Tommaso Caccini, mentre il più celebre narratore nostrano di stantie barzellette anni ’50 si è trovato nel comodo ruolo dell’epigono di Galileo Galilei.

Servizio Pubblico un corno, dunque. C’era quasi da rimpiangere i banali errori contenuti nelle pillole di economia pre-keynesiana sparse nella trasmissione che giorni fa Piero Angela ha dedicato alla crisi. La verità è che, consapevoli o meno che siano, le cosiddette avanguardie del giornalismo progressista nazionale appaiono oggi affezionate all’ideologia dominante persino più delle istituzioni che quella stessa ideologia, anni fa, avevano contribuito a edificare. Un altro dei segni di questo nostro tempo funesto.

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.232) 11 gennaio 2013 16:23

    PaoloM.

    Sono d’accordo al 100%. Ho solo una forte preoccupazione: che tutti questi scontri verbali e scritti senza un costrutto serio, incentivino gli italiani a non votare (ne ho sentiti tanti), errore gravissimo, perchè in tal modo si cadrebbe in mano ai soliti politicanti che ormai ben conosciamo.

  • Di (---.---.---.112) 11 gennaio 2013 20:29

    Dr.Brancaccio
    ciò che lei scrive non fa una piega...ma cosa si aspetta, che giornalisti,non poco informati,ma informati dal regime dei media,possano sapere se le loro fonti sono solo quelle governative?Quando intendo governative,intendo di un sistema appiattito, ove vige un credo assoluto in questo neo-liberismo,pur in presenza di fallimenti drammatici,dove noi(loro) sono i buoni e gli altri i cattivi?Berlusconi ha fatto quello che in molti paesi si è fatto o si sta facendo,ovvero una compressione dei diritti,non solo dei lavoratori,ma delle persone in generale,Ci stiamo avviando verso una società molto più controllata ,molto meno libera di quando ero giovane io(sono del 55) Quanto a ’’Berlusconi, insomma, poteva essere presentato come la più fedele incarnazione di un capitalismo nazionale imbolsito, retrivo, perennemente tentato dalla logica della reazione: l’arrocco di un Gulliver monopolista sostenuto da una invereconda miriade di lillipuziani proprietari.’’ Scusi ma la gran parte del capitalismo italiano che supporta Bersani,piuttosto che un tempo la DC,non è dello stesso spessore??????...non potevano spararsi addosso......

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  • Di paolo (---.---.---.67) 12 gennaio 2013 12:01

    Caro professor Brancaccio mi duole darle ragione e non per mancanza di stima nei suoi confronti ma per il fatto di dover ammettere ciò che avrei sperato di non vedere mai.

    Purtroppo "Servizio Pubblico " del confuso e bolso Santoro ,affiancato dall’inebetito Travaglio ,ha confezionato il peggior danno possibile ed immaginabile a questo disastrato paese ,rivitalizzando quel cadavere politico di nome Silvio Berlusconi .
    Silvio ha stravinto ,ha portato la trasmissione sul terreno che voleva e poi li ha tutti (tranne Giulia Innocenzi apparsa l’unica lucida) miseramente stracciati .Adesso ce lo ritroviamo pimpante e ringalluzzito pronto a sparare le sue " nuove promesse" ad uso e consumo dei deficienti(nel senso di deficens).

    Mi è venuto in mente quel detto "mai prestarsi ad un confronto con un idiota ,prima ti porta sul suo terreno e poi ti batte con l’esperienza" .
    In questo caso andrebbe declinato " mai prestarsi ad un confronto con chi è più scaltro ...ecc " , è Santoro invece che ha fatto la parte dell’utile idiota.

  • Di (---.---.---.46) 12 gennaio 2013 13:31

    La cosa che mi appare più chiara leggendo l’articolo e i relativi commenti è che per i loro autori Santoro è da deprecare, indipendentemente da questa puntata, più di Berlusconi. C’è, nascosta ma facilmente intuibile, un’antipatia di fondo verso un signor giornalista. La trasmissione era, a mio parere, andata bene fino a quando il conduttore, commettendo un imperdonabile errore ha perso le staffe alterandosi in maniera inutile e goffa e ha così dato al caimano un vantaggio che, credetemi, non gli servirà a nulla. Il ringalluzzimento del cav. e il relativo recupero nei sondaggi sono per il 95% frutto di menzogne tattiche studiate da lui stesso e dai giornali che lo sostengono e per il rimanente 5% conseguenza di articoli e commenti come quelli di questa pagina. Se volete che vinca continuate pure così.

  • Di paolo (---.---.---.67) 13 gennaio 2013 10:07

    @46 Per quanto mi riguarda intuisci male ,anzi la delusione è proprio conseguente alla stima per Santoro come giornalista .Ha toppato per smania di "audience" senza preoccuparsi del taglio della trasmissione .

    Non vedo francamente alcun nesso tra le critiche a Santoro e il consenso a Berlusconi ,lo strofinio a Santoro sempre e comunque ha prodotto la sua santificazione ad anti Silvio che ha un valore fine a se stesso.

  • Di (---.---.---.230) 13 gennaio 2013 19:43

    Indietro tutta >
    Berlusconi è categorico.
    Gli italiani si aspettino il cambiamento del paese, l’uscita dalla crisi e il rilancio dell’economia ad una sola condizione.
    Il PDL dovrà ottenere, da solo, la maggioranza assoluta alla Camera ed al Senato.

    Spiega Berlusconi che per fare la sua “rivoluzione liberale” bisogna prima cambiare la Costituzione (Consulta, iter legislativo, poteri Premier, ..). Altrimenti il paese “non è governabile”.
    Riprova?
    Se finora non ha potuto realizzare le “vere riforme” è colpa degli italiani che “continuano a votare i piccoli partiti” che “in una democrazia sono una iattura”.
    Proprio così.
    In quasi 10 anni di governo, precisa Berlusconi, non ha potuto neppure ridurre la spesa pubblica perché “non aveva gli strumenti per operare”. Chiaro!
    Sappiamo così perché è dal Contratto del 2001 che la maggior parte dei contribuenti sta aspettando di pagare una sola aliquota del 23% “promessa” per i redditi fino a 100.000 euro.
    Forse è Tutta colpa di “Carosello” se anche in politica piovono spot …

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