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 Home page > Attualità > Cultura > Corrida #30

Corrida #30

L’unico racconto pubblicato a puntate sulla rete che è un po’ come la vita: si sa quando e come inizia, ma non si sa mai bene dove vada a finire.

per chi avesse perso il filo, la puntata precedente

.30

Ramon mi guardava, dal profondo dei suoi occhi, limpidi, scuri, come un pozzo di campagna di cui non sai determinare con certezza il fondo. Come per sondare questa verticalità, gettai un sassetto, una parola, giusto per sentire se cadeva sul fondo, come, se solo si poteva ascoltare un rintocco rassicurante.
Cosa c’è, cosa volevi dirmi? Sono contento di vederti.

Ramon, invece rimase serio, scuro in volto. Le sue pupille si fecero umide e capii che stava per piangere, ma che con gesto antico, ricacciava le lacrime indietro per non mostrarsi debole, per dare spazio ad una speranza che già lui considerava oggetivamente persa.

"Giovane Alex. Sei stato via cinque mesi. Non sapevamo minimamente dove potessi essere, ti credevamo a Barcellona, in compagnia di Amalia, forse. Poi, un giorno..."
Un giorno... ?
Ramon sospirò. Si comprendeva la fatica, il non voler sputare fuori le parole, e tuttavia, la coscienza del dovere, la precisa sensazione di giudizio.
"Un giorno tornò Amalia. Facemmo un falò, non avevo mai visto così felice Felipe. Amalia, invece, non era felice. Ci raccontò di te, di quel tale francese.
Era tornata indietro per te, ti cercava."

Deglutii con fatica. Mi girai di scatto e tesi i miei sensi a raccogliere ogni singolo rumore o immagine, sperai per alcuni istanti che si fosse trattenuta, che avesse deciso di aspettarmi. Ma la vita è come una trottola, gira e sembra che non si debba arrestare, e se qualcuno decide di salire sulla tua vita, non ha scelta: girerà anche lui.
"Quando capì che tu non eri tornato, quando lo capimmo anche io e Felipe, fummo presi dallo sconforto. Tu, giovane Alex, in un paese a te sconosciuto, perso, senza soldi, senza mangiare. Pensavamo che non te la saresti cavata facilmente. Come avrai capito, qui i militari non scherzano e non è difficile farli saltare su tutte le furie. Parlammo molto quella sera, e bevemmo molto. Alla fine, non trovando pace in nessuna supposizione, decidemmo di venire a cercarti. Io avrei fatto da palo, aspettandoti qui, continuando a mandare avanti questo piccolo mondo di fattoria, Felipe ed Amalia sarebbero andati sulle tue orme."
"Quindi, saranno a Barcellona, o nei dintorni, o qui vicino..."
azzardai senza troppa convinzione, il tono scuro e deciso, affranto delle parole di Ramon mi aveva messo in guardia, ma ancora non capivo dove poteva arrivare il suo resoconto.
"No, Alex, non qui, non a Barcellona. Si trovavano per la strada che porta verso il nord, e vennero accerchiati da militari in esercitazione. I giovani militari, i giovani ufficiali tengono molto a lustrare i propri gradi, tengono molto alla disciplina di chi è sotto, pensano di poter misurare qualsiasi cosa in base al potere ed al rispetto. Quel giovane ufficiale, quel giorno, per un volere del caso, riconobbe Amalia."
rimanevo sospeso, capivo che Amalia aveva potuto incrociare il giovane ufficiale in una scorribanda, se era riuscita a liberare me era possibilissimo che avesse fatto anche ben altro con la sua compagnia.
"Nei giorni successivi alla tua liberazione Barcellona fu invasa da una serie di piccoli scontri che posero la parola fine sopra la parola fiesta. Amalia venne schedata e riconosciuta come ribelle, ma non riuscirono a catturarla.
Il giovane ufficiale la riconobbe come una dei ribelli e non riflettè nemmeno un secondo"
scoppiai a piangere, capivo la direzione del racconto, ed iniziai a tremare respiando a fatica
"Hanno legato felipe perchè assistesse all’esecuzione di sua figlia, che gli fosse di insegnamento, ed improvvisando una fossa ed un battaglione di esecuzione, aprirono il fuoco."
"Amalia è..."
"Si Alex, Amalia è morta, Amalia è morta..."

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