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Scilipoti sostiene la prevedibilità dei terremoti... contro la comunità scientifica

Esiste la possibilità di prevedere le scosse sismiche?

Domenico Scilipoti non è nuovo a grossi scivoloni. Sorvolando su quelli giudiziari, si potrebbe semplicemente citare la distanza che prese il Comitato Permanente di Consenso e Coordinamento per le Medicine Non Convenzionali in Italia dopo il suo intervento sulle medicine alternative nel 2011. L'ultima è recente, nel convegno "Verso una rivoluzione energetica non inquinante", il deputato ha presentato un intervento del professor Alberto Carpinteri, presidente dell’Istituto nazionale di ricerca meterologica, sostenendo che sia possibile prevedere i terremoti attaverso l'energia dei neutroni, oltre che attraverso i precursori acustici ed elettromagnetici (elementi già conosciuti, ma di difficile utilizzo). 

Ma è effettivamente così? Dopo le tragedie dell'Emilia e dell'Aquila il sospetto di una promessa più demagogica che scientifica è più che consentito. Ricordiamoci che Leonardo progettò "aereomobili" quasi 400 anni prima che i fratelli Wright facessero quei fatidici duecento metri di volo che ci regalarono il cielo.

In questo senso Gianluca Valensise, sismologo dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) si esprime con parere negativo. La sostanza è che non abbiamo ancora strumenti abbastanza precisi, inoltre manca una metodologia di chiara impronta scientifica. Lo scienziato ipotizza che per almeno altri due o tre decenni sarà impossibile avere la precisione tale e la conoscenza appropriata per poter applicare un qualche metodo di prevenzione che non si basi principalmente sulla statistica (mappe di rischio sismico).

Il radon che è oggi la strada più battuta, infatti, crea molti falsi positivi (e così, anche gli sciami elettromagnetici rilevati dai ricevitori di onde corte, altro sistema sperimentale), divendo utile solo nella previsione degli "aftershock", le cosiddette scosse di assestamento, anche secondo Boschi, geofisico italiano, sono difficili le previsioni e gli attuali metodi sperimentati sarebbero meno originali di quelli degli anni passati per via dei finanziamenti ridotti, ma anche, di una minor onestà intellettuale di alcuni soggetti.

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