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Scampia: troppi tagli, a rischio le attività del progetto Mammut

C’è un progetto a Scampia, periferia nord di Napoli, che rischia di morire o comunque ridursi drasticamente a causa del taglio ai fondi già stanziati, nonostante l’impatto pedagogico che in tanti anni di attività ha avuto. I numeri del progetto Mammut sono stati resi noti nel libro “Come partorire un Mammut (e non rimanere schiacciati sotto)” edito da Marotta&Cafiero e sono numeri di tutto rispetto.

Tra il maggio 2007 e il dicembre 2010, lo studio ha coinvolto, attraverso le attività del Centro Territoriale Mammut:
- oltre 100 tra insegnanti, educatori, formatori, docenti universitari, critici letterari e cinematografici, attori e ricercatori in ambito pedagogico e sociale – Scuola formatori;
- più di 7.000 bambini tra i tre e i tredici anni, con Il mito del Mammut, gioco di teatro città con scuole e altre associazioni arrivato alla IV edizione; i laboratori del giornale d’inchiesta Il Barrito del Mammut; l’Officina dei piccoli, percorsi didattico creativi nella sede Mammut;
- 1300 ragazzi fino ai 20 anni coinvolti in attività strutturate
- solo tra giugno e dicembre 2010 sono 1800 gli utenti, tra minori (di cui 880 minori), adulti e operatori destinatari delle formazioni organizzate attorno alla metodologia
- più 50 volontari
- 150 stranieri tra SMIT e spazio di accompagnamento in collaborazione con “Associazione 3i”
- 50 tra scuole, carceri, centri salute mentali, ludoteche e altre agenzie educative
- 1.500 cittadini nell’ambito delle azioni promosse in collaborazione con il Comitato Spazio Pubblico; PES
- 20 operatori di progetto, tra psicologi, sociologi, pedagoghi rom, italiani e stranieri.
Le regioni coinvolte: Campania, Veneto, Lombardia, Toscana, Liguria, Emilia-Romagna, Lazio; Prov. Bolzano.
 
Ma se dovessimo fermarci ai numeri non renderemmo giustizia a un progetto che vede tante persone coinvolte in prima persona ogni giorno e che ha permesso una forte riduzione della dispersione scolastica in un quartiere ad alta densità di criminalità e disoccupazione. “In scuole coma la nostra- spiega Maria Chiummariello, docente del circolo “E. Montale” -, dove svolgiamo un lavoro a 360° gradi che va dal raccordo con famiglie e i servizi sociali, all’utilizzo di metodologie innovative e potenziamento delle motivazioni, i risultati rispetto ad abbandono e dispersione scolastica sono evidenti. In questo contesto didattico, percorsi come quelli svolti assieme al Centro territoriale Mammut ci aiutano a raggiungere risultati ancora migliori. Abbiamo infatti avuto modo di rilevare come in questi tre anni i laboratori, condotti dal Mammut per la redazione della rivista il “Barrito” con le classi V, siano riusciti a incidere su dispersione e abbandono scolastico in maniera significativa”. Un progetto, come detto, che rischia di sparire “essendo venuto meno il finanziamento nazionale garantito dalla legge sui minori 285” come spiega Giovanni Zoppoli, coordinatore del Centro territoriale Mammut. Dal 1 agosto rischiano di fermarsi tutte le attività. Un colpo enorme per il difficile rilancio del quartiere e l'ennesima mannaia a un welfare sempre più striminzito.
 
Ma nonostante ciò l’impegno dei volontari continua e oggi 9 giugno (fino alle ore 19.30) e domani 10 (alle ore 17) portano a Scampia gli spettacoli del mago Bustric, l’illusionista conosciuto in tutto il mondo, al secolo Sergio Bini, nel cast, tra gli altri, del film Oscar “La vita è bella” di Roberto Benigni. Bustric, che si è esibito anche in Somalia, Uruguay, Brasile, Argentina e America del Nord, compone i suoi spettacoli partendo dal testo che racconta contestualmente alla messinscena con varie tecniche: dal gioco di prestigio alla pantomima al canto e alla recitazione.
 

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