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Santoro non va a La7: "è colpa del conflitto d’interessi"

 

Giornata di terremoti giudiziari e televisivi. Dopo l’annuncio da parte di Lucia Annunziata di voler lasciare la Rai a causa di disaccordi con il direttore di Rai3 Ruffini ecco il j’accuse rivolto a La7 da Michele Santoro.
 
Il conduttore salernitano accusa La7 per il mancato accordo circa la sua trasmissone l’anno prossimo sulla rete di proprietà della Telecom: "Un accordo praticamente concluso, annunciato dallo stesso telegiornale dell'editore coinvolto, apprezzato dal mercato con una crescita record del titolo, viene vanificato senza nessuna apprezzabile motivazione editoriale".
 
Conflitto d’interesse.

"Siamo di fronte ad una nuova, eloquente ed inoppugnabile prova dell'esistenza del nostro Paese di un colossale conflitto di interesse". “Improvvisamente - sottolinea Santoro - ci sono stati posti gli stessi problemi legali che la Rai pone a Milena Gabanelli e norme contrattuali che noi consideriamo lesive della liberta' degli autori e dei giornalisti. Per non tradire le attese del pubblico, ci siamo impegnati a farci carico dell'eventuali conseguenze legali delle nostre trasmissioni, ad autoprodurle e a procedere per gradi, senza un contratto quadro, con una prima serie di 11 puntate. In questo modo, sia noi che l'editore, avremo potuto liberalmente valutare l'opportunita' di continuare la collaborazione".
 
L’ex conduttere di Anno Zero continua: "ricordiamo a tutti che il dottor Stella, amministratore delegato di Ti Media aveva pubblicato dichiarato che non c'erano divergenze economiche e che la La7 non aveva nessun problema a mettere in onda un programma come 'Annozero'. Un programma che, tra infinite difficolta' e attacchi di ogni tipo, e' sempre stato realizzato in completa autonomia".
 
Perché hanno cambiato idea?
"Perche' hanno cambiato idea? Chi ha interesse ad impedire che si formi nel nostro Paese un Terzo polo televisivo che rompa la logica del duopolio?". “Per tornare a crescere, l'Italia deve liberarsi del conflitto di interesse e di tutti coloro che non hanno avuto il coraggio di opporgli le ragioni della liberta' di opinione e della liberta' di mercato. Sulla scia del successo di 'Tutti in piedi' (kermesse tv organizzata da Santoro il 17 giugno a Bologna, con la Fiom, ndr), con l'aiuto fondamentale del pubblico, dimostreremo presto che un Paese semilibero non ci basta. Tutto cambia".

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