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Sallusti condannato a 14 mesi di carcere? Il 26 la sentenza definitiva che deciderà dell’arresto

Il 26 settembre la Cassazione si riunirà per esaminare la regolarità della sentenza emessa contro il direttore de il Giornale, Alessandro Sallusti.

Il Giornale titola: “Vogliono arrestare il direttore. Democrazia negata per legge”. Se il procedimento dovesse risultare regolare la condanna sarebbe di 14 mesi di reclusione senza condizionale.

”Tutto dalla vita mi sarei aspettato, tranne che di scrivere questo articolo. Mi tremano le mani sulla tastiera della Olivetti” scrive Vittorio Feltri nel suo editoriale, accusando non i magistrati “che si limitano ad applicare la legge”, ma l'intera classe politica, scagliandosi anche contro Berlusconi “che, incoscientemente, non ha provveduto quando avrebbe potuto farlo”. Feltri li chiama “i dementi che, dopo 60 e passa anni di finta democrazia, mantengono in vita, per accidia e menefreghismo, alcune pagine del codice fascista”.

La vicenda risale al 2007 quando La Stampa pubblica la notizia di una ragazzina autorizzata ad abortire dal tribunale di Torino. La tredicenne in seguito all'intervento accusa disturbi mentali e viene portata in un reparto psichiatrico. Libero riporta la notizia: all'articolo firmato da Andrea Monticone viene affiancato un commento a nome Dreyfus, uno pseudonimo che non permette di identificare l'autore:

“Qui ora esagero. Ma prima domani di pentirmi, lo scrivo: se ci fosse la pena di morte e se mai fosse applicabile in una circostanza, questo sarebbe il caso. Per i genitori, il ginecologo, il giudice”

Immediata arriva la querela da parte del magistrato Giuseppe Cocilovo. Monticone e Sallusti finiscono in tribunale e vengono condannati ad una multa, rispettivamente, di 5 mila e 4 mila euro. La parte offesa, però, impugna la sentenza e nel 2011 arriva la decisione della corte d'Appello. Monticone viene condannato ad un anno di carcere ma gli viene concessa la sospensione condizionale. Sallusti deve rispondere di “omesso controllo” come spiegano i giudici: «Direttore responsabile del quotidiano Libero e quindi da intendersi autore dell’articolo redazionale a firma Dreyfus» .

La condanna è di un anno e due mesi di reclusione, come spiega sempre Feltri nel suo editoriale: “Niente condizionale, perché i direttori di giornale - tutti - sono pieni di cause, ne perdono molte, quindi accumulano precedenti su precedenti, e addio sospensione della pena “.

La Federazione nazionale della stampa e l'Ordine dei giornalisti protestano contro l'eventuale carcerazione di Sallusti: «È inaccettabile che un giornalista per fare il suo lavoro e per le sue opinioni rischi la galera. Non è da Paese civile. Succede solo in Italia e questa è una delle ragioni principali per cui siamo così in basso nelle graduatorie mondiali sulla libertà di stampa. La condanna al carcere, senza condizionale, per il direttore de Il Giornale Alessandro Sallusti, è mostruosa e non può essere accettata come atto di giustizia giusta, ancorché dovesse risultare coerente con il codice penale italiano».

La sentenza viene criticata anche da esponenti di fazioni politiche opposte. Il giornalista Giuseppe Giulietti del Pd afferma: “Siamo contro I bavagli sempre e comunque, anche quando sotto giudizio finiscono persone e giornali, è il caso di Alessandro Sallusti, dai quali ci separa tutto, ma proprio tutto, anche perchè, in altre occasioni, diedero il loro appoggio ad ogni forma di editto bulgaro».

Alfonso Papa, parlamentare del Pdl, sottolinea alcuni aspetti evidenziati da Feltri nel suo editoriale:”Il carcere per un giornalista è una vergogna. Ormai l'Italia è il Paese delle condanne preventive ed esemplari. Come può definirsi liberale un Paese dove un giornalista viene condannato al carcere per un presunto reato d'opinione? Siamo l'unico Paese occidentale in cui i reati a mezzo stampa sono valutati dalla giustizia penale e non civile”.

Commenti all'articolo

  • Di David Asìni (---.---.---.21) 21 settembre 2012 20:03
    David Asìni

    La diffamazione e’ sport nazionale dei giornalisti italiani. Sotto i tre anni di condanna nessuno va in carcere, eppure Sallusti ce lo vedrei bene, non ultimo per la sua professionale intervista a B.

  • Di (---.---.---.158) 22 settembre 2012 08:06

    E’ una vergogna che in un paese civile succedano queste cose, la libertà di stampa è sacra in una democrazia moderna.


    Perchè per i giudici che sbagliano mandando in galera un innocente (succede troppo spesso) non si usa lo stesso metro?

    Oppure i nostri politici che nonostante le ruberie che vediamo nel quotidiano sui giornali, continuano imperterriti a restare attaccati alla loro poltrona, con il consenso di tutti quelli che non sono stati pizzicati.

    Vergogna, vergogna, vergogna!!!!
  • Di (---.---.---.101) 22 settembre 2012 08:40

    Dunque, Sallusti e chiunque altro si definisca giornalista può essere libero di invocare la pena di morte, ovvero l’omicidio di chi non è daccordo con lui? sia esso giudice nell’esercizio delle sue funzioni o genitori nell’esercizio della patria potesta? Se i 14 mesi Sallusti se li fa veramente (cosa a cui credo poco, perché in Italia solo i poveracci vanno in galera) può essere educativo.

  • Di paolo (---.---.---.176) 22 settembre 2012 11:29

    Innanzi tutto se la pena venisse confermata (cosa della quale dubito molto ) significherebbe che Sallusti ha commesso un reato non di opinione (che già non è previsto dal Codice ), bensi’ di grave ingiuria , diffamazione , istigazione ecc.. (vedremo il dispositivo di sentenza ) .

    Quindi ,se ciò fosse e ripeto se ciò fosse , in questo caso non finirebbe in carcere un giornalista ma un comune mascalzone (inteso come colui che commette un reato punito dalla legge) .

    Il fatto poi che Feltri si scagli contro le leggi in vigore non modifica il quadro della situazione ,cosi’ come Feltri qualunque cittadino ha il diritto di criticare le leggi ma ha il dovere di rispettarle .

    Si chiama democrazia ,parola che molti confondono con anarchia .
    ciao

  • Di GAETANO EMANUELE (---.---.---.78) 22 settembre 2012 17:56
    GAETANO EMANUELE

    Forse qualcuno non ha ancora capito che l’articolo non è stato scritto da Sallusti, bensì da un altro giornalista, quindi non capisco cosa c’entri il direttore del giornale in tutto ciò.

    E comunque, parliamoci chiaro, questo giudice che fino ad oggi nessuno ha mai sentito nominare, non è altro che l’ennesimo tizio che pur di venire alla ribalta dei media, sarebbe disposto a qualsiasi compromesso......Alla fine anche lui, si gode il suo momento di gloria.

  • Di (---.---.---.45) 22 settembre 2012 22:10

    odio Sallusti, ma spero di non essere arrestato per questa mia affermazione.

  • Di paolo (---.---.---.176) 23 settembre 2012 11:19

    Forse Emanuele Gaetano non ha ancora capito che se si firma un articolo con lo pseudonimo è come se l’avesso scritto il direttore .Quella dei giudici in cerca di gloria è la tesi preferita di Silvio Berlusconi ,arrivi in ritardo.
    ciao

  • Di GAETANO EMANUELE (---.---.---.163) 24 settembre 2012 10:45
    GAETANO EMANUELE

    Caro Paolo, hai detto bene, l’avesse scritto, ma in realtà non l’ha scritto lui....... e comunque non capisco cosa c’entri quel tizio chiamato Berlusconi? O forse anche tu appartieni a quella categoria di magistratura, che da anni cerca di guidare i fili della politica e dell’informazione a suo piacimento.
    Dobbiamo renderci conto che ormai in Italia esprimere la propria opinione è diventato reato.
    (SIAMO RITORNATI AL PERIODO FASCITA)

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