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Rosario Giuliani: Images (Dreyfus Jazz)

Davvero un bel disco, questo, dell’altosassofonista e compositore, responsabile di tutte le 10 tracce, ognuna delle quali è stata scritta “sull’onda di un’emozione che un luogo, un volto, uno sguardo o un taglio di luce hanno provocato segnando in maniera fondamentale la mia vita”, come rivelano le note di copertina.

Ottimi i musicisti convocati dal leader: dal vibrafonista Joe Locke, con il quale da tempo esiste una collaborazione feconda, al pianista Roberto Tarenzi, nuova convincente voce del jazz italiano. Per non parlare della sezione ritmica, affidabile, trascinante, dirompente come non mai, con John Patitucci al contrabbasso e, udite udite, il musicabilissimo Joe la Barbera, l’ultimo batterista di Bill Evans, dotato di un piatto d’accompagnamento ineguagliabile, secondo il parere di Enrico Pieranunzi.

Il repertorio sviluppa un moderno mainstream che fa pensare a quell’hard-bop imperversante negli storici LP siglati Blue Note records, a cavallo degli anni ’50 e ’60. A questo riguardo non si può non citare il velocissimo ‘Vertical Voices’, che si dispiega con un metronomo pazzesco, sostenuto dal contrabbasso, colorato dai vari accenti dei piatti, la cui sonorità fa pensare a sorgenti d’acque fresche ed incontaminate. Un piacere per un orecchio attento, affinato, di chi è in grado di apprezzare il buon Jazz, immortale oggi come ieri.

Gustosissimo e raffinato l’uso delle spazzole da parte di La Barbera in ‘l’ile des Pins’, un 4/4 swingante che inanella break di quattro misure, uno più gustoso ed avvincente dell’altro. Atmosfere arabeggianti per il brano di apertura, ‘Siberian lake’, contrassegnato dai soffici mazzuoli rivestiti di feltro di La Barbera, da un fraseggio dinamico e misterioso di Locke e dalla voce narrante del leader. Eccezionale, infine, ‘Woods’, un AABA di 32 misure più due di coda, un vero e proprio brano che proviene dalla migliore tradizione dell’hard-bop, nel quale emerge un intenso e virtuosistico assolo di contrabbasso, contrappuntato dalle spazzole di la Barbera, il quale riprende in seguito le bacchette lignee per gli ampi stacchi a commentare il tema conclusivo.

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