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Ronaldo: gli dei dello sport

RONALDO (BRA, 1976 ) CALCIO

Soprannominato O Fenômeno (in italiano Il Fenomeno), è considerato uno dei migliori giocatori nella storia del calcio. Ronaldo è stato un giocatore completo, abile con entrambi i piedi, dotato di un gran senso del gol, potente fisicamente e dotato di tecnica e freddezza straordinarie. Nel suo bagaglio tecnico rientravano finte, dribbling (un gioco di gambe senza precedenti) e doppi passi. Nel novero delle sue abilità vi erano anche i calci piazzati: era un buon rigorista e tiratore di punizioni. Abile anche di testa, era dotato di una rapidità straordinaria e di un super scatto. Tuttavia la sua carriera è stata costellata da infortuni, alcuni dei quali molto gravi (che in altri tempi gli avrebbero chiuso la carriera poco più che vent’enne), che ne hanno in parte limitato velocità e mobilità.

Rony esordisce nel calcio professionistico a soli 16 anni, in Patria col Cruzeiro (47 caps-44 gol), mostrando sin da subito doti da fuoriclasse illimitato. Nel 1994 approda in Europa, destinazione PSV Eindhoven, ed in due stagioni gioca 57 match conditi da 54 gol. Nel 1996 si trasferisce al Barcellona, dove si consacrerà agli occhi di tutti gli esperti e dei tifosi, che ormai impazziscono per lui. Coi catalani (49-47) resterà un solo anno, visto che ben presto gli metterà gli occhi addosso l’Inter di Moratti, che lo preleverà per la cifra record di 50 miliardi di lire.

Coi nerazzurri Ronaldo, a parte la prima stagione ’97-’98 (in cui conferma la sua fama con 47-34 e giocate raramente ammirate su di un campo italiano) non avrà molta fortuna, in quanto sarà bersagliato dagli infortuni, due dei quali faranno temere per la carriera. Dopo tre stagioni in cui starà più in infermeria che sul campo, tornerà nel 2001-2002, giusto per convincere il ct del Brasile a convocarlo per gli imminenti Mondiali. Il Fenomeno segna 7 gol su 16 partite (in toto con l’Inter: 99-59), e pare proprio tornato quello di una volta. Così, a conclusione del super Mondiale col Brasile che ne sancisce la rinascita dopo anni di oblio, Ronaldo decide di cambiar squadra e andrà al Real Madrid. Coi blancos Rony rimarrà quattro stagioni e mezza, e giocherà 177 partite condite da 104 gol (59%). Nel gennaio 2007 passerà al Milan ed in una stagione e mezza giocherà 20 partite segnando 9 gol. L’avventura rossonera si conclude con il terzo grave infortunio della carriera. Sembrava davvero giunta al capolinea la parabola di uno dei più grandi di sempre. Invece dopo un anno torna a giocare e lo fa in Brasile col Corinthians, dove in due stagioni gioca 69 partite segnando 35 gol (50% di media gol nonostante un fisico declinante). A 34 anni, col fisico ormai a pezzi, appenderà le scarpe al chiodo.

Coi club ha giocato in tutto 518 partite condite da 352 gol (più che altro perle), con il 67% di media, fra le più alte all time. Di questi 384-280 in A (73%), 89-41 nelle Coppe Internazionali (46%). Complessivamente tra squadre di club e Nazionali ha collezionato 653 presenze e 447 reti con una media di realizzazione pari a 0,68 gol a partita. Vanta 1 Scudetto soltanto (Real), 1 Coppa delle Coppe (Barcellona), 1 Coppa UEFA (Inter) ed 1 Mondiale per club (con suo gol in Finale). Ha vinto il Pallone d’Oro 1997 e 2002. A mio parere è da ritenersi fra i primi 15 all time, dietro a Pelè, Messi, Di Stefano, Crujff, Maradona, Zico, C. Ronaldo, Puskas, Romario, Sivori, Kocsis, Platini...

In Nazionale ha giocato 98 partite e segnato 62 gol (secondo solo a Pelè) ed è stato campione iridato 1994 (senza scendere però in campo) e 2002, segnando in quest'ultima edizione 8 reti (capocannoniere) di cui 2 decisive in Finale contro la Germania. Secondo posto nel 1998, quando accusò un malore misterioso (che ha fatto epoca) prima della Finale col Brasile. Dei Mondiali è stato, fra il 2006 ed il 2014, il capocannoniere storico con 15 gol (19 caps) in 3 edizioni; tale record sarebbe poi stato superato dal tedesco Miroslav Klose nel 2014. Fra i giocatori più incisivi nella storia della Coppa del Mondo, personalmente lo pongo al 6° posto, dietro a Pelè (ndiscutibilmente 1°), Maradona, Garrincha, Fontaine e Kocsis, davanti a Gerd Muller, Hurst, Eusebio e Crujff.

Foto: Wikipedia

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