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Ritratti d’autore. Jurij Lotman, disegni a margine

In occasione del convegno internazionale ‘Le Muse fanno il girotondo: Jurij Lotman e le Arti’, tenutosi dal 26 al 28 Novembre scorso all’Auditorium Santa Margherita, uno spazio assai utilizzato dall’Università Ca’Foscari di Venezia, si è aperta nella confortevole Tesa 2 del CFZ- Cultural Flow Zone- alle Zattere al Pontelungo, una piccola esposizione, ‘Ritratto d’autore. Jurij Lotman disegni a margine’. Si tratta di 30 fra disegni e autocaricature eseguiti dal semiologo e storico della letteratura e della cultura (S.Pietroburgo 1922- Tartu 1993), capofila della cosiddetta Scuola di Tartu, in Estonia, che raccoglie l’eredità degli studi della Scuola formalista e del primo pensiero strutturalista. Come è stato analizzato durante il convegno, i disegni rappresentano per Lotman un tutto artistico, a volte indirizzato a una cerchia ristretta, spesso solo a se stesso. Tra i disegni con soggetto, sono identificabili due temi principali : la cattedrale e la famiglia. Quelli che hanno come oggetto il tema della cattedrale svolgono la funzione di annali, cronache e al tempo stesso album di famiglia. Il loro genere e la loro tematica si contrappongono ai testi ufficiali di genere burocratico – ai registri e ai verbali delle riunioni di partito – e sono spesso accompagnati da didascalie in versi.

Nei disegni privi di soggetto, si susseguono una serie di motivi ricorrenti connessi con la semantica di ideologia e potere, con la cultura della nobiltà russa, con la guerra. Tra gli schizzi dei ritratti si può distinguere una grande serie di autoritratti/caricature, ritratti riconoscibili dei suoi colleghi, studenti, scrittori e politici. Prevalgono, tuttavia, ritratti di fantasia di individui non identificati di diverse età e nazionalità. I disegni inseriti nel testo delle lettere, rappresentano un tipo speciale di testo letterario. Si tratta di una corrispondenza amichevole, all’interno della quale i disegni possono sostituire la firma, oppure la narrazione verbale e integrare argomenti di lettere, traducendoli da un linguaggio verbale a uno pittorico. 

Gli autoritratti, estremamente diversi, sono un dialogo costante con se stesso. Rispetto al reale, Lotman cambia non solo i caratteri fisici – il naso è sempre molto largo e si raffigura in modi diversi – ma a volte anche la sua stessa natura biologica, con caricature sottoforma di un cane, un ragno, un uccello. Gioca sulla somiglianza delle differenti caratteristiche facciali, culturali ed etniche: il risultato sono caricature diverse in comparazione ai profili di Puskin, Stalin, cosacchi lotmaniani, georgiani, uniformi militari del XIX^ secolo.

Accanto dunque allo studioso e saggista, autore di opere fondamentali, i disegni consentono di interpretare come un laboratorio di libertà l’intero complesso delle sue idee.

La mostra è visitabile tutti i giorni fino al 6 gennaio 2014 dalle 9 alle 24, ad eccezione del sabato (9-20) e della domenica (14-24). Chiusura natalizia dal 23 dicembre al I° gennaio compresi.

 

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