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Rifiuti nel Lazio: le alternative alla discarica di Malagrotta

E’ ancora emergenza sui rifiuti nel Lazio.

Una prima riunione si è svolta nei giorni scorsi per tentare di trovare una soluzione all’individuazione di siti alternativi a Malagrotta. Si è incontrata la commissione insediata dal Ministro dell’Ambiente Corrado Clini. Oltre al segretario generale del Ministero, hanno partecipato all’incontro i tecnici del Comune di Roma, della Provincia e il commissario straordinario per l’emergenza rifiuti Giuseppe Pecoraro.

La riunione è il primo capitolo di un lungo tema, che prevede un altro incontro il 22 marzo. All’ordine del giorno c’è la possibile firma di una nuova proroga per la discarica di Malagrotta, tenendo conto che la vecchia scadrà il 30 giugno prossimo. Sarà difficile trovare qualcuno disposto a rimandare nuovamente la chiusura del sito di stoccaggio rifiuti. Il Presidente della Regione Renata Polverini, ha già rifiutato la sua disponibilità. «Malagrotta non può più essere prorogata. C'è una procedura di infrazione che noi avevamo bloccato, rispondendo in termini concreti con il Piano rifiuti. L'Ue rischia di aprire una procedura di infrazione su altre Regioni e io mi auguro che il Lazio e Roma, possano dare una risposta immediata, perché il rischio è forte», afferma.

Intanto il consigliere regionale Udc Pietro Sbardella accusa Alemanno di non aver assunto nessuna responsabilità in merito al problema della gestione della spazzatura a Roma. «Se vuole recuperare un po' di credibilità ed evitare una vera emergenza, il 22 marzo si dovrebbe presentare con un'ipotesi seria d'individuazione di un sito per la discarica sul territorio del Comune di Roma e magari con un piano serio per implementare la raccolta differenziata» ha ribadito con forza. Quest’ultima soluzione sembra ancora essere arenata sugli scogli della penuria. La raccolta differenziata è infatti in una fase di quasi stagnazione. Certo dei progressi ci sono stati, passando negli ultimi 5 anni, dal 17 al 25%. Numeri ben lontani però da quelli auspicati dalla Giunta Marrazzo prima e da quella Polverini poi. I Presidenti della Regione infatti avevano parlato del 60% entro il 2011 e del 65% entro il 2012, percentuali che sono state purtroppo del tutto disattese.

Intanto riguardo alla individuazione di siti alternativi a Malagrotta, che potrebbero ospitare il pattume, le alternative sembrano dissolversi. La scelta ricade ancora su Corcolle, nei pressi di Villa Adriana e su Quadro Alto, a Riano. In realtà sul sito di Corcolle il Mibac ha posto dei vincoli che tutelano la bellezza e la storicità del bene archeologico. Anche su quello di Quadro Alto ci sono delle perplessità. La presenza di una falda acquifera, proprio a ridosso del territorio individuato per il sorgere della nuova discarica infatti, ha instillato un dubbio atroce alle amministrazioni. La presenza di rifiuti infatti potrebbe contaminare l’acqua potabile, inquinandola e creando problemi immediati alla salute della popolazione residente. A questo punto sono aperte nuove ipotesi su altri siti di stoccaggio. Una prende in esame la località di Pian dell’Olmo, nel territorio di Roma, molto vicino a Riano. La seconda, la più temuta dagli abitanti che vivono nei pressi di Malagrotta, è quella che prende in considerazione Monti dell’Ortaccio, a ridosso dell’attuale discarica, dove di fatto sarebbe già pronta una nuova area, di proprietà della stessa persona a cui appartiene Malagrotta, Manlio Cerroni.

Il tema dei rifiuti rimane comunque, in Italia una questione da affrontare. Invece di rappresentare una risorsa, come in altri Paese d’Europa e del mondo, nei quali il riciclo dei materiali rappresenta un’opportunità di produzione, una possibilità di sviluppo economico ed occupazionale, nel Belpaese le prospettive rimangono del tutto in controtendenza. L’immondizia viene considerata infatti qualcosa di cui disfarsi, da accantonare, da mettere da parte, da nascondere sotto cumuli di terra, senza possibilità di recupero. Una visione che pone il nostro Paese in una condizione di arretratezza culturale prima che politica ed economica, nella gestione e nella risoluzione del tema.

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