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Ricordo di Nassiriya

"Ero bambino, gli uomini e i ragazzi erano partiti per l’Albania, arruolati nella seconda guerra mondiale, e le donne, le madri e le mogli, piangevano. Per mano a mio nonno gli chiesi perchè mai piangessero. E lui rispose: Vedi, non si può pensare di andare a bussare alla porta degli altri con una pistola ed essere invitati a pranzo" (Un caro amico, Ennio, in una conversazione al bancone)

Mi ricordo di Nassiriya. Mi ricordo della massa di gente che si apprestò a santificare quei poveri cadaveri, mi ricordo le vittime, quelle vere, cioè i figli, le mogli, abbracciati dall’allora presidente della repubblica Ciampi.
Mi ricordo che provai una sorta di disgusto, ricordo che ceraci a lungo un parere differente, una persona che la pensasse come me, e la trovai alla fine, ma sembrava tutto distorto, strano.

La morte di una persona non merita mai di essere deingrata, la fine della vita non può che farci riflettere sul nostro significato, sulle nostre azioni, sulla qualità del nostro perdurare qui, adesso, e sul perdurare delle nostre azioni di oggi.
Quei ragazzi ed uomini erano andati in una finta missione di pace, forse animati da buoni valori ed ideali, forse solo per il miraggio di comprare casa al ritorno con un lauto stipendio. Forse non erano nemmeno volontari, alcuni, ma semplicemente dovevano apparire così.

Fatto sta che non si entra in casa di altri con la pistola.


Non è possibile portare la pace con una pistola, è una dicotomia fin troppo evidente.


Mi dispiace, questo è il mio ricordo, e non perderò tempo a santificare alcune persone purtroppo decedute, ma solo perchè sono scomparse per un ideale sbagliato, che parlava di libertà celando guerra per il petrolio, una finta missione umanitaria che parlava di costruire ospedali e tirava missili dall’intelligenza dubbia, ma conclamata.
Sono andati là, ma non in nome mio.
Io ho sfilato diverse volte per chiedergli di non andare, come molti altri, la maggioranza.
Sono andati, ed hanno preso su di loro lo sbaglio della finta pacificità della loro missione.
Mi dispiace che abbiano dovuto pagare un prezzo così alto, ma questo non farà di loro i miei eroi.

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