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Riconosciuta la Malattia per liberi professionisti

Un convegno per ribadire la centralità del mondo delle libere professioni e per spiegare il significato dell'emendamento sulla tutela per malattia e infortunio approvato nella recente legge di Bilancio.

 Questo il senso del convegno tenutosi ieri in Senato e promosso dai gruppi parlamentari di Fratelli d'Italia di Senato e Camera ed al quale ha partecipato in collegamento telefonico il presidente nazionale di FdI, Giorgia Meloni. "L'impegno a sostegno delle libere professioni e delle Partite Iva per noi dura da inizio legislatura e si è reso ancor più necessario durante la pandemia, periodo in cui questa categoria ha vissuto davvero enormi difficoltà - ha spiegato il capogruppo in Senato di FdI, Luca Ciriani. Per il capogruppo alla Camera, Francesco Lollobrigida, "un partito conservatore ha come naturale riferimento quello dei corpi intermedi con i quali il confronto durante questi anni è sempre stato costante. Nella Regione Marche, dove governiamo, abbiamo istituito un tavolo permanente di confronto con le categorie al fine di raccogliere istanze e fare la sintesi per trovare le soluzioni. Andrea de Bertoldi, senatore di FdI e primo firmatario dell'emendamento sulla tutela in caso di malattia e infortunio, afferma che "questo è un momento che vale una legislatura: ottenere un traguardo così storico e garantire a quasi due milioni di italiani il diritto di ammalarsi senza scontare rischi sanzionatori, perché i commercialisti rispetto ad altri professionisti sono anche sanzionabili, è di grande importanza. Due le date significative in questo percorso: la prima è il 5 maggio 2021, quando con l'approvazione definitiva del Ristori bis si ottenne il riconoscimento della malattia legata al Covid. Poi il 27 dicembre 2021, con il riconoscimento da parte dello Stato del diritto della malattia per i professionisti di questo settore" Si tratta di una riforma attesa dal mondo delle professioni da oltre venti anni e che cerca di dare un minimo di equità di trattamento tra i lavoratori dipendenti e quelli autonomi, che da sempre lamentano una totale mancanza di tutele sul fronte lavorativo. Il covid come certificato anche dai dati della Cgia di Mestre a novembre, ha rappresentato una vera ecatombe per il mondo delle partite Iva con circa 3oo.000 cessazioni. Sul fronte del mondo delle professioni Alberto Oliveti, presidente Enpam, oltre a ringraziare "per la tenacia e per la sensibilità mostrata verso le libere professioni" ha ricordato che "non tutti i professionisti del settore sanitario sono stati tutelati per il Covid. Esiste infatti un fondo rischi Inail, che copre anche chi non versa, ma che è sotto finanziato: ecco io ritengo che questo possa essere il prossimo oggetto di attenzione". Per Armando Zambrano, presidente del Consiglio nazionale degli ingegneri, "il risultato dell'emendamento voluto da Fratelli d'Italia per la tutela della malattia e dell'infortunio dei professionisti è molto importante, come lo è l'equo compenso ottenuto sempre da Fratelli d'Italia. Si tratta di provvedimenti che forniscono un riconoscimento al mondo delle professioni e che devono costituire un primo passo verso il riconoscimento del ruolo sussidiario dei professionisti italiani". Di "evento epocale" parla Marco Cuchel, presidente dell'Associazione nazionale commercialisti, perchè "l'approvazione dell'emendamento voluto da Fratelli d'Italia fissa due principi: il diritto alla salute e al lavoro. E' bene ricordare che il professionista oltre a non avere il diritto di curarsi rischiava di perdere il proprio lavoro. E questo non è dignità. Siamo stati finalmente considerati 'lavoratori' a pieno titolo". Da "evento epocale" a "miracolo per Matteo De Lise, presidente dell'Unione nazionale giovani commercialisti, che dimostra "la lungimiranza nel mettere insieme tutti i commercialisti. Ora auspichiamo in un ampliamento sugli adempimenti civilistici, ad esempio, o su quelli fiscali. E volendo sperare in un altro miracolo: provare a creare un tavolo in cui i commercialisti possano lavorare insieme al governo per studiare una riforma del fisco che abbia anche il fondamentale apporto di chi il fisco lo lavora tutti i giorni". Una norma di civiltà, invece, secondo Francesco Paolo Perchinunno, presidente dell'Associazione italiana giovani avvocati, "perché stabilisce un principio di equità fra il lavoratore dipendente e quello autonomo",

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