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Riconoscimento facciale: il primo arresto grazie a un software

Chicago. Un uomo di 35 anni, Pierre Martin, accusato di rapina a mano armata, è stato condannato a 22 anni di prigione. Cosa c'è di speciale in questo caso? L'uomo è il primo arrestato grazie al sistema di riconoscimento facciale NeoFace, un software di cui la polizia si è servita per comparare un'immagine del sospettato presa dal video di una videocamera di sorveglianza con un database di 4 milioni e mezzo di mugshots, le foto segnaletiche scattate dalla polizia in commisariato.

Quando NeoFace ha fatto il nome del trentacinquenne, le autorità hanno interrogato alcuni testimoni chiedendo di identificare il sospetto, e una volta confermata l'identità, è scattato l'arresto.

È la prima volta che NeoFace, il programma sviluppato dalla NEC, si rivela tanto determinante nell'arresto di un sospetto. L'FBI ci aveva già provato lo scorso anno, dopo gli attentati di Boston, ma alla fine la cattura dei fratelli Tsarnaev era scattata grazie a tipologie di indagini tradizionali.

Secondo il Chicago Sun-Times, il Dipartimento di Polizia di Chicago avrebbe pagato il software 5,4 milioni di euro. Soldi ben spesi? "In realtà il corretto funzionamento del programma dipende soprattutto dalla qualità dell'immagine", spiega l'esperto di biometrica Anil Jain. Ma la ricerca in questo campo potrebbe portare a programmi sempre più efficaci.

A fronte dei problemi legali inerenti la privacy, l'arresto di Chicago potrebbe segnare l'inizio effettivo di una rivoluzione nel campo delle indagini e del controllo della criminalità.

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