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Riccardo Orioles, riconosciuti al giornalista i benefici della legge Bacchelli. Una bella notizia

Eppur si muove ancora l’Italia civile e democratica. La notizia ufficiale è del 21 marzo, proprio nella ricorrenza della XXII “Giornata della Memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie”.

A Locri, luogo della manifestazione nazionale, dove sono stati letti i nominativi delle novecento vittime, Don Luigi Ciotti, durante il suo intervento, davanti alle decine di migliaia di partecipanti, ha comunicato la decisione ufficialmente deliberata dal Consiglio dei Ministri.

Dopo il pressante e corale impegno di sostegno operato da migliaia di cittadini italiani, perdurato per alcuni mesi, al sessantasettenne giornalista siciliano Riccardo Orioles, residente a Milazzo (Messina), viene alfine riconosciuta la condizione assolutamente meritoria prevista dalla legge Bacchelli che assegna un sostegno economico ai cittadini che per “chiara fama e meriti acquisiti nel campo delle scienze, delle lettere, delle arti, dell'economia, del lavoro, dello sport ... si trovano in condizioni di particolare necessità. La legge, emanata l’8 agosto del 1985, concede un supporto economico alle persone benemerite che vivono in condizioni di oggettiva povertà; l’attuale valore annuo massimo è di ventiquattromila euro. Nei quarantadue anni correlati la legge è stata utilizzata in maniera molto “parsimoniosa”, infatti, Riccardo Orioles è il ventiseiesimo beneficiario.

La petizione popolare lanciata meno di quattro mesi addietro nella piattaforma “Change.org”, promossa dal giovane giornalista catanese Luca Salici (un vivo ringraziamento), residente a Roma da diversi anni, ha avuto l’adesione di 32.500 cittadini. Hanno firmato, altresì, numerosi rappresentanti delle strutture dell’informazione, istituzionali, politiche e sociali. L’atto ufficiale di consegna delle firme, alla Presidente della Camera Laura Boldrini, è avvenuto il 23 gennaio.

Vince il valore primario e la pratica della democrazia partecipata, il bisogno fondamentale di incidere in maniera specifica nelle scelte e nelle proposte, di correggere le ingiustizie e disvalori che ammorbano in maniera lacerante la struttura sociale.

Riccardo Orioles, con la sua lunga ed articolata azione operativa, non è stato mai un “giornalista da tavolino”. Bensì, da sempre, è impegnato in prima fila, in maniera lineare, risoluta e propositiva, nel fronte siciliano di denuncia e resistenza, contro le attività delle organizzazioni criminali che hanno condotto una vera e propria “guerra civile” allo Stato e alle popolazioni residenti, e alle perverse trame, più o meno occulte, del potere affaristico-politico-mafioso che in maniera drammatica e “scientifica” ha (hanno) depredato le risorse finanziarie della Sicilia, compromettendo in maniera strutturale le condizioni di sviluppo sociale ed economico, infettato le coscienze distruggendo in maniera profonda i fondamentali valori civili e democratici, consolidato i clientelismi e gli atti corruttivi di spoliazione delle pubbliche risorse, devastato i patrimoni ambientali, incrementando a dismisura le sacche di povertà e condannando centinaia di migliaia di persone all’emigrazione.

Fin dall’inizio del suo percorso giornalistico - giornalista professionista dal 1983 -, pilastro fondamentale del mensile “ I Siciliani” già dalla fondazione avvenuta nel gennaio del 1983, strumento di informazione che denunciava in maniera solitaria gli intrecci di malaffari che caratterizzavano Catania e la Sicilia, – il direttore Giuseppe Fava fu ucciso dalla mafia il 5 gennaio 1984 - ha agito sempre in maniera rigorosa, trasparente e schietta, scevro da compromessi, “intromissioni” e dalla ricerca di servili carrierismi, nel mestiere e nella vita. In siffatta maniera i periodi contributivi accumulati sono stati molto magri.

Conclusasi l’esperienza de “I Siciliani” per le insormontabili difficoltà economiche sopravvenute, per diversi anni (dal 1989) fu caporedattore del settimanale “Avvenimenti”, fino al 1994. Poi, dopo avere diretto, la breve stagione di rinascita de “I Siciliani”, di fatto è divenuto un “incubatore”, di formazione per una consistente schiera di giovani giornalisti, di sprono e raccordo per una serie di siti giornalistici, specializzati nella controinformazione e nella denunzia delle attività mafiose, operanti in molte realtà nazionali. E’ direttore de “ I Siciliani giovani” e del giornale di quartiere “I Cordai” di Catania.

Con il riconoscimento a Riccardo Oriolese dei benefici della legge Bacchelli vince di fatto L’ANTIMAFIA SOCIALE, in sfregio ai tanti quaquaraquà che allignano e prosperano a danno del bene comune e dei cittadini.

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