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Razzismo: la Storia

Dal 1400 ad oggi...

Tra il 1400 e la metà del 1500, ossia l’epoca dei grandi viaggi, le persone dalla pelle nera, erano viste ad un livello inumano e addirittura, si pensava fossero senz’anima.

Questo fu l’inizio dell’era dello schiavismo, che continuò sino ad un’epoca moderna; ed in alcune regioni africane ed asiatiche, è ancora presente. Ciò che mi sbalordisce, e non solo me, credo, è che ancora nell’ ’800, illustri biologi e medici, ritenevano che l’uomo negro, fosse biologicamente ed intellettualmente inferiore all’uomo bianco!

Arturo Gobineau, Stewart Chamberlain e Philarète Charles, furono i teorizzatori del razzismo,e la loro idea, attecchì maggiormente nei paesi di cultura e di lingua tedesca, costituiti da forti sentimenti nazionalistici, affermandosi così pesantemente, da formare il "nazismo" (o nazionalsocialismo).

Furono istituite "leggi razziali" severissime e sovrumane, direi, con il fine di preservare la "razza ariana", con ogni mezzo, dalle altre "razze inferiori". Fu qualcosa di brutale, che non riesco nemmeno ad immaginare. Più avanti, nel XX secolo, si registrarono fenomeni di razzismo, durante i flussi migratori, dai Paesi più poveri, alle "Terre promesse": Nord e Sud America.

Si ricordi, poi, che negli anni ’60, vi furono i flussi migratori dal Meridione al Settentrione d’Italia; e dato questo fatto, si sollevarono enormi problemi, di cui, in parte ne si soffre ancora oggi.

Oggi, la questione, è in parte diversa.



Uomini e donne di ogni colore e nazionalità, possono vivere civilmente, sia nel Nostro, che in molti altri Paesi del mondo.

Ciò che mi fa pensare molto, è riguardo chi fa di tutta un’erba un fascio. Mi spiego... Ai nostri giorni, molti extracomunitari vivono civilmente ed altri no.
E’ un po l’esempio del "buono" e del "cattivo"...

Come ho detto prima, il grave errore sta, forse, nel vedere tutti gli uomini diversi da noi, con un odio represso e pronto a manifestarsi alla prima occasione. Credo che il "cattivo" esista in ogni parte del mondo,e ,dovremmo avere l’accortezza di non vedere tutti i negri, gialli o bianchi, o chi sia, sotto un’atmosfera di profonda diffidenza. Ciò alimenterebbe soltanto il rancore...

A parer mio le persone sono persone, sia negri, che gialli, che bianchi, e gli errori vengono compiuti da tutti. Starebbe a noi evitare di perseverare ... per dirigerci il più presto possibile nella strada corretta.

Tutto ciò è possibile!
Credo inoltre che, se tutte le etnie avessero più fiducia l’un l’altro, si eviterebbero gli ancora presenti, casi di razzismo; che, non fanno altro che macchiare il mondo di una pesante vergogna.

Commenti all'articolo

  • Di Andrea (---.---.---.102) 10 settembre 2009 10:22

    Non è questione di razza ma di soldi... i leghisti, ad esempio, si sono abbassati le braghe di fronte a Gheddafi per sottostare agli interessi economici di Berlusconi. Poi me li vedo nel veneto e in lombardia rifiutare clienti arabi molto danarosi... loro comprano le barche lussuose prodotte al nord vanto della produzione italiana nel mondo. Ovviamente devono creare la guerra tra poveri, perchè i poveri sono tanti e votano pure.

    Essendo in democrazia la maggioranza vince e bisogna dare alla maggioranza paure e angoscie sull’incolumità personale ed in seguito farsi crociati in difesa della persona stessa. Ma alla fine non gliene frega un cazzo.... Silvio è andato nelle (sue) televisioni tunisine promettendo lavoro e casa per tutti gli immigrati. Fossi un magrebino che vive in mezzo al deserto e mi ritrovassi al bar e avessi visto alla televisione scassata e arrugginita Silvio che mi leccava il culo, un pensierino per l’Italia lo farei anch’io.

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