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Razzismo e omofobia sì, educazione sessuale no. La strana politica di Facebook

Il 24 giugno la pagina Facebook dell’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti, nonché i profili personali degli amministratori che la gestiscono, sono stati bloccati a causa della pubblicazione di un contenuto ritenuto violare gli “standard della comunità di Facebook”.

Il commento in questione tratta dell’educazione sessuale dei bambini, della fantomatica “ideologia gender” che ormai imperversa su tutti i mezzi di comunicazione e dell’abuso della propria posizione da parte di una preside.

Tanto è bastato ai moderatori di Facebook per decidere di rimuovere il contenuto e di sospendere per 24 ore la possibilità di pubblicare nuovi contenuti sulla pagina dell’Uaar, specificando che «gli account delle persone che pubblicano ripetutamente contenuti non consentiti su Facebook potrebbero essere disattivati in modo permanente». «Per continuare a connetterti con le persone a cui piace la tua Pagina — è il consiglio dei moderatori di Facebook — consulta gli Standard della comunità di Facebook e rimuovi i contenuti pubblicati su UAAR Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti che non rispettano le normative in questione».

«Omofobia, razzismo, violenza: su Facebook siamo abituati, purtroppo, a vedere di tutto», ha commentato il segretario dell’Uaar, Raffaele Carcano. «E se già questo è sconcertante lo è ancora di più alla luce del fatto che altri contenuti, come nel nostro caso, sono invece prontamente rimossi. E oltretutto senza che ci sia stata fornita alcuna spiegazione su quali standard avremmo violato. Insomma — ha concluso Carcano — passa di tutto, ma certi temi non solo non si possono trattare a scuola, ma ora, scopriamo, nemmeno su Facebook».

Aggiornamento 25/06/2015, 15:30

Allo scadere delle 24 ore abbiamo ricevuto questo messaggio da Facebook:

Un membro del nostro team ha accidentalmente rimosso un contenuto che hai pubblicato su Facebook. Si è trattato di errore e ce ne scusiamo sentitamente. Abbiamo ripristinato il contenuto che adesso dovrebbe essere visibile.
Il team di Facebook

Ne prendiamo atto.

Questo articolo è stato pubblicato qui

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