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Raiperunanotte o pertuttalavita

Raiperunanotte o pertuttalavita

Il giorno dopo Raiperunanotte sarebbe da segnarselo sul calendario. Uno di quei giorni da raccontare ai posteri, da ricordare ai figli.

Anche se oggi ci sarebbe da iniziare dalla fine, dall’articolo di Repubblica che parla della sospensione di Feltri dall’Ordine dei Giornalisti della Lombardia, o dal più fantascientifico e coraggioso commento di Bondi:"Che penosa tristezza assistere a una trasmissione (quella di Santoro) nella quale tutti i campioni della disinformazione, della mistificazione, del ribaltamento della realtà, dell’offesa alla verità, dell’uso partigiano della televisione pubblica, si ergono a difensori della libertà d’informazione"

Ha proprio ragione il buon Bondi. Che tristezza.

Che tristezza dover ascoltare Santoro, Travaglio, Luttazzi, Gabanelli, Vauro, Benigni e Venditti dal computer e non dalla tv. Problemi di par condicio, dicono.

E non c’è trippa per gatti, direbbero i Berluscones.

Il giorno dopo Raiperunanotte, io dirò, tutti si domandavano dov’era la par condicio quando il Silvione Nazionale faceva la spola tra Unomattina e il Tg5.

Dov’era anche un solo miserrimo giornalista che ponesse una sola Domanda, ma una con la D maiuscola, una di quelle che va un po’ più oltre la più classica: "Presidente come va?"
 


E poi uno dei tanti giorni dopo,
uno dei tanti 26 marzo che incontreremo, ci sarebbe da andare in giro con questo video. Sul portatile, sull’I-Phone, sul cellulare. Nella mente, nei ricordi.
 
Così eravamo. O meglio, così ci volevano.
Noi ragazzi del 2000, Generazione Minzolini.
Cresciuti a Latte ed Emilio Fede.
Allevati con Pane, Veline e Reality.
 
Nell’era in qui capivamo quanto erano pericolosi i disinformatori. Ma non sapevamo quanto lo erano i termovalorizzatori.

Nell’era in cui ci spiegano quanto fossero costose le intercettazioni. Ma non ci parlavano di quanto fossero costose le centrali nucleari.
 
Il nostro unico rimpianto oggi, è che i nostri colpevoli tra 15, 20 e 30 anni non ci saranno più. Quando i termovalorizzatori e le centrali nucleari ci avranno bruciato ed inquinato tutto, non ultimi i polmoni ed il cervello.

Quando forse la tv non esisterà più. Quando i programmi in streaming saranno la routine. Quando i telecomandi saranno in cantina, ed i mouse sul divano. Quando i Berluscones del 2030 correrano dietro Facebook e Youtube, anzichè gli Agcom e i Tg1.

Come vivremo quando per fortuna questo Cancro non ci sarà più. E per Cancro, intendete quello che vi pare.

 

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