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Qui nessuno sogna più, ma se si ricominciasse

Da queste parti nessuno può sognare più ma se solo si potesse ci sarebbe lavoro per tutti, ma proprio per tutti! Anche i politici lavorerebbero per vivere.

Salvini di giorno sarebbe un depresso ausiliare del traffico a contratto annuale a tutele crescenti, mentre di notte lo vedrei più come un novello Travis Bickle di Taxi Driver pronto a farsi giustizia da solo sulle violente strade della Valle del Ticino.

Razzi, invece, dopo tanti anni da emigrante – e da serial killer della sintassi – aprirebbe un onesto postribolo in Svizzera. Una cosa chic – mica pizze e – un ambiente di lusso, il cui motto richiamerebbe nostalgicamente la tanto amata e “scossa” terra natìa: Quande la fémmina camina e tréttica l’anca, se puttana nin è poco ci manga.

Grillo tornerebbe a fare il comico, Casaleggio tornerebbe alla neuro. Scajola farebbe l’agente immobiliare con case intestate a sua insaputa. La Santanché e la Picierno sarebbero le naturali eredi di Wanna Marchi e Stefania Nobile, mentre Giovanni Toti sarebbe uno straordinario Mago do Nascimento!

Da queste parti nessuno può sognare più ma se solo si potesse tutti voteremmo Renzi presidente, ma solo su Second Life! Così finalmente riuscirebbe a coronare il suo sogno d’amore con Silvio. E lì, finalmente lontani da ogni pregiudizio, potrebbero avere tanti figli: PierMatteoSilvio, SilvioPierMatteo, MatteoPierSilvio e Renato Brunetta – il cucciolo di casa – in tutto e per tutto simile a Bart Simpson, un monellaccio alto un metro e venti che fa le elementari dal 1989.

Se si tornasse a sognare, in questo sogno Del Rio sarebbe stato solo la controfigura di Jeremy Irons in Mission, e dopo le riprese lo avrebbero abbandonato nella foresta amazzonica.

Da queste parti nessuno può sognare più ma se solo si potesse inizieremmo finalmente a chiederci: ma se Marchionne risiede in Svizzera, delocalizza le fabbriche all’estero, paga le tasse in Inghilterra, come cazzo fa ad essere ancora un imprenditore italiano?

Da queste parti nessuno può sognare più ma se solo si potesse smetteremmo di farci rintronare dalle vane promesse dell’imbonitore di turno, non crederemmo agli uomini della provvidenza. Non ci faremmo rincoglionire dagli isterici deliqui degli opinionisti su questo o quell’efferato fatto di cronaca nera, abilmente pompato ad hoc sui media per distrarre e deprimere.

Se solo tornassimo a sognare, forse intraprendemmo il lungo cammino della disintossicazione mediatica. Vespa, Giletti, Marzullo e la De Filippi sono uomini pericolosi, peggiori di un sovradosaggio di Xanax. L’uso eccessivo di tali nefande sostanze diffuse via etere può portare a stati depressivi, alienazione, stipsi o diarrea, tremolii e interferiscono notevolmente con lo sviluppo e la gestione di “pensieri complessi”.

Chi eccede manifesta sintomi evidentissimi: iperattività a vuoto, agitazione, nausea, problemi digestivi di vario genere, volontà suicida, voglia di votare Renzi – fenomeno accompagnato da una sospetta secchezza delle fauci – e stati allucinatori: vaneggiamenti retorici sul futuro dei nostri figli, deliri di onnipotenza e grave dissociazione dalla realtà che porta a dichiarazioni assurde, del tipo: "Mentre gli altri scioperano io creo posti di lavoro."

Si vive con narcotica arrendevolezza che la Madia e la Boschi possano decidere del nostro futuro. Strafatti crediamo che la Carfagna abbia le palpebre, che che Ruby all’epoca dei fatti era in prepensionamento e che la Minetti sia in realtà una virtuosa e occulta riservista della Croce Rossa.

In casi estremi si inizia a pensare che Sallusti e Ferrara esistano davvero (tutti noi sappiamo che sono personaggi inventati di sana pianta dal portafoglio di Berlusconi), e che l’uno sia “alternativamente” il prima e il dopo dell’altro.

In piena fase allucinatoria Cuperlo addirittura parla, e piena fase sciamanica ti viene rivelato che Gianni Letta non è altro che Enrico Letta da giovane (nel delirio il tempo è solo un’acuta e rivelatoria congettura).

E così, senza rendercene conto iniziamo a credere che sia davvero un passo avanti che il renzismo abbia sostituito la bellezza plastificata e maggiorata del berlusconismo con quella acqua e sapone della ragazza della porta accanto. Si inizia a ritenerla una vera e propria conquista politica e non come l’ulteriore e più sottile evoluzione del più bieco mercimonio maschilista.

Da queste parti nessuno può sognare più. Ci è stato abilmente negato, ma non è certo una coercizione! Nessuno ci impone di non sognare, semplicemente non esistono più le condizioni per farlo. Siamo arrivati a cedere in bianco anche l’onirico a terzi. Abbiamo demandato troppo e per troppo tempo, ed ora sulla cifra di quell’assegno ci possono veramente scrivere di tutto, anche “incubo”.

Questo articolo è stato pubblicato qui

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