• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Tribuna Libera > Quello che deve fare l’Europa

Quello che deve fare l’Europa

Dopo aver pressato manovrato e ottenuto un Governo che più europeista non si può, è ora che gli stati facciano i conti con il passato, con le loro colpe e le loro responsabilità, per il fallimento nella costruzione dell'Europa politica, non per l'italia ma per la sopravvivenza della UE.

E' ora che l l'unione degli stati europei prenda atto che è un'accozzaglia di stati nazionali in lotta tra di loro, che operano nell'interesse di ciascuno di essi. E ora che si renda conto che il nazionalismo degli stati è figlio suo nazionalismo, di quell'europeismo sovranista, che domina l'Europa. Il rischio più che il sovranismo fuori la UE, é il sovranismo che é nella UE, quello che si annida nei trattati e negli assetti organizzativi dell'Unione Europea.

Il rischio è sovranismo che é penetrato nelle masse nel cuore e nel cervello della gente e della stessa classe dirigente UE. Quello che fa ritenere ai più che Gentiloni in Europa faccia i nostri interessi, anziché quelli della Unione. I segnali di disponibilità di Germania e Francia, ad accogliere i migranti ancorché espressione di solidarietà, si muovono sempre nel solco nazionalista delle scelte individuali degli stati, e non nel solco europeista di una scelta europea figlia di una regola e di una politica europea.

E ora che prendano atto che la sindrome del consenso ad ogni costo delle forze politiche italiane ed europee, i trattati che hanno posto al centro l’economia e non l’uomo, le compatibilità finanziarie e non i diritti delle persone, la conservazione del potere e non i problemi della gente, hanno creato un fossato tra la politica e le persone, tra l'UE e gli stati nazionali, tra questi e gli enti locali, che ha portato al fallimento del progetto politico di costruzione dell'Europa politica, alimentato e stimolato la rinascita del fascio razzismo.

Questa europa non ha realizzato politiche europee. L’unica politica europea che questa Europa è riuscita a realizzare, è stata una politica per il capitale e contro l’uomo. L’Europa non ha politica industriale europea, una politica fiscale, una politica estera, e senza queste politiche non esiste l’Europa.

La guerra dei dazi e l'occasione per una politica fiscale europea in grado di far fronte agli attacchi di Trump al nostro settore agro-alimentare. La questione migrazione è l’occasione non solo per una equa distribuzione degli immigrati, ma di una politica europea della accoglienza ed integrazione dei migranti.

OasionI che rimarranno tali se non cambiano gli assetti governativi della UE. La modifica del trattato di Dublino è già stata votata dalla commissione e dal parlamento europeo, ma i ministri si rifiutano di discuterla. 

La recessione che attraversa l’Europa, è l’occasione non per una generica crescita, ma di una crescita sostenibile che non può essere nazionale ma europea, di politiche europee per la crescita. L’obiettivo non è la crescita di Germania, italia, Francia, ma la crescita dell'Europa perché senza questa non ci saranno crescite nazionali. L’obiettivo non è solo la lotta al nazionalismo di Salvini Le pen ma la lotta al nazionalismo dell'Ue.

Foto: Pixabay

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox


Pubblicità




Pubblicità



Palmares

Pubblicità