Quella paccata di miliardi per la crescita
La tua azienda di lascia a casa, perché magari hai in tasca la tessera sbagliata? A casa con un piccolo indennizzo. Lo stato decide di bucare la montagna della tua valle? Un indennizzo alla popolazione e si va avanti, senza dialogo.
La paccata di miliardi pare che stia smuovendo le acque, nel tavolo dove si discute della riforma del lavoro. E ora, come promesso dai ministri tecnici, mi aspetto che in Italia calino le orde di imprenditori desiderosi di investire nel belpaese, ma frenati dal taabù dell'articolo 18.
Mi aspetto, come ci ha raccontato Monti, un aumento del PIL del 3.5%, sia per la riforma del lavoro che per le liberalizzazioni (le edicole e le farmacie, i negozi aperti 24 ore).
"Grazie ai margini di prudenza che abbiamo incorporato", ha rassicurato il presidente del Consiglio, grazie anche alle liberalizzazioni, che il governo "sta difendendo con i denti in Parlamento", che porteranno a una crescita del 3,5% del Pil in 10 anni.
Perché dovremmo accettare i tagli al welfare, agli atipendi (e contemporaneamente l'aumento dell'Iva e della benzina) mentre si continua a parlare delle solite leggi sulle intercettazioni (per limitarle) sulla responsabilità dei giudici, della Rai in mano ai partiti?
Questo articolo è stato pubblicato quiAlla Ferrari e Maserati di Modena si applica "l'accordo di Pomigliano". Il bonus di 600 euro scatta solo per chi ha lavorato almeno 870 ore all'anno e per le lavoratrici il diritto di maternità, escluso dal conteggio delle ore, diventa un impedimento
Lasciare un commento
Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina
Se non sei registrato puoi farlo qui
Sostieni la Fondazione AgoraVox