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 Home page > Tribuna Libera > Putin, un leader sui generis

Putin, un leader sui generis

Putin è un leader che si è formato interamente nel secolo scorso e si vede rispetto ai suoi colleghi occidentali che sono estremamente scadenti quanto inconcludenti. 

La differenza rispetto a loro però penso sia dovuta al fatto che Putin è cresciuto durante il regime sovietico e si è formato all'interno del KGB. 

In quegli ambiti ha imparato il valore della russianità e delle azioni che devono essere intraprese per salvaguardare gli interessi del proprio Paese, senza scendere a squallidi compromessi ma adoperandosi unicamente per mantenere in essere la posizione di vertice della Russia a livello internazionale. 

Tutte qualità e finalità che sicuramente non aveva Yeltsin, ubriacone noto per la sua capacità di tradire il prossimo e per la sua incapacità cronica di gestire la Russia in modo tale da mantenerla integra come potenza nonostante il crollo dell'URSS. 

La differenza di quest'ultimo con Putin rimane abissale e per fortuna che la Russia è tornata a ripercorrere un suo cammino indipendente dall'Occidente, perché altrimenti il futuro del mondo che si prefigurerebbe sarebbe sicuramente più fosco rispetto a quello attuale. 

Detto questo, è ovvio che diverse azioni di Putin rimangono condannabili e che la difesa dei diritti umani non appaia certo fra le sue priorità, ma rimane innegabile che il ritorno della Russia fra le maggiori potenze del pianeta potrà finalmente costituire le fondamenta di in un mondo multipolare e non più bipolare o unipolare come invece era nei piani di Washington. 

E questo non può non essere visto come un bene per l'insieme del genere umano.

 

Yvan Rettore

 

 

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