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Prigioniero di coscienza russo scomparso tra un trasferimento e l’altro

Nella Russia di Putin che stronca ogni forma di dissenso, succede anche che di un prigioniero si perdano le tracce nel trasferimento da un centro di detenzione all’altro.

 

La storia è quella di Andrei Pivovarov, oppositore politico, ex presidente del movimento “Open Russia”, ora messo al bando.

Nel luglio 2022 è stato giudicato colpevole di aver diretto una “organizzazione indesiderabile” e condannato a quattro anni di colonia penale. La sentenza è diventata definitiva a novembre, dopo il respingimento dell’appello contro la condanna.

Il 30 dicembre Pivovarov è stato trasferito dal centro di detenzione preventiva di Krasnodar, nel sud della Russia. Nelle successive tre settimane è passato dalla prigione di Voronezh a quella di Yaroslav (distanti centinaia di chilometri l’una dell’altra) per poi arrivare, il 18 gennaio, a San Pietroburgo.

Lì si sono perse le sue tracce. Quel giorno ha comunicato che sarebbe stato ulteriormente trasferito in una colonia penale nella Carelia, una repubblica nel nord delle Russia. Ma non si sa se ci sia arrivato, se stia lì o se sia stato ulteriormente trasferito.

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