Plan 75
La scena più toccante è quella rappresentata nella locandina del film, Camera d'Oro a Cannes 2022: una donna anziana guarda assorta per l'ultima volta il panorama che si vede dal suo balcone.
Andrà via di casa poco dopo, la lascerà aperta cosicché gli incaricati del Plan 75 possano entrarvi e raccogliere le sue cose quando non potrà più far ritorno alla sua abitazione. Nel cammino fino all'ospedale si soffermerà a guardare un momento la bambina che con altre gioca al salto della corda, un'altra età, un altro futuro, un'altra vita. Non più la sua.
Ha aderito a un piano del governo, tutti gli over 75 anni possono accedere liberamente a una eutanasia guidata: il numero crescente di anziani rappresenta un pericolo per l'economia, le tante pensioni da pagare, il debito pubblico (!) ... e riduce i diritti delle giovani generazioni, che potrebbero godere di un futuro più luminoso. Verranno poi, gli over 75, cremati e sepolti in gruppo, le loro cose assortite e magari reimpiegate da chi ne ha bisogno. I kapos del nazismo nei lager lo facevano in modo più cruento. Può essere un'idea per tutti quegli anziani che ancora stanno aggrappati alla vita con le unghia, pur sentendosi inutili, emarginati: questo prevede il Plan 75, che pare una chiamata alle armi fatta pubblicamente per le vie. Farli morire in un bel posto, potranno godere nell'attesa di una piscina per anziani, il miglior modo per andarsene, e di ben 100 mila Yen di regalo con cui potranno concedersi una piccola vacanza o un pranzetto coi parenti (se ne hanno) prima della dipartita: l'equivalente di 670 euro.
La nostra protagonista, che di recente occupava un posto di lavoro in albergo, trovatasi in completa solitudine, godrà per un pochino della voce suadente al telefono di una giovane impiegata del Plan 75, ne accetterà anche l'invito a una serata al bowling. E' stato un dono, grazie per aver dedicato il suo tempo a un'anziana, le ha detto.
Film-fiction tristissimo, pensare a cosa si prepara in un Giappone (ma non solo lì) senza affetti la gente sola. Chissà: un'idea potrebbe essere invece, per gli over 60-70 (o anche 80?) cercarsi in internet un modo scientifico che unisca due anime che non si conoscono ancora, un compagno che sappia riparare le cose o una compagna brava in cucina o magari anche a letto, con cui spartire i propri giorni e il proprio spazio ma poi … condividere la propria casa con qualche sconosciuto-a che lascia le proprie calze sporche in giro, che non ripone le cose secondo l'ordine cui siamo abituati, qualcuno a cui siamo estranei perché “german di giovinezza è amore” (Leopardi): due solitudini che fingono di stare assieme. E chissà ancora: un'idea potrebbe pure essere quella di crearsi una piccola casa di riposo autogestita con un gruppo di amici, con l'aiuto di qualche giovanotto o giovanotta che badi all'organizzazione e agli aspetti sanitari, come nel film di Stéphane Robelin del 2012, con niente poco di meno che Geraldine Chaplin e Jane Fonda, con alzheimer e anche no: E se vivessimo tutti assieme?
Film triste ma che finisce bene: la protagonista - Chieko Baisho, classe 1941, cantante e attrice apprezzatissima, Gelso d'oro del far-east alla carriera – sdraiata sul letto in attesa che il veleno eutanasico le faccia effetto, osserva il vicino di letto giunto all'ultimo sospiro: si toglie la maschera e se ne va. C'è ancora un'alba da guardare all'orizzonte e farsene abbracciare, con una canzone e una melodia alla vita.
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