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 Home page > Attualità > Cronaca > Perché il Mattino non parla delle intercettazioni del Sindaco?

Perché il Mattino non parla delle intercettazioni del Sindaco?

Si tratta dell’intercettazione telefonica, relativa al colloquio tra il Sindaco di San Giorgio del Sannio (BN), Giorgio Nardone e il super privilegiato titolare dell’Iperstore Antonio Barletta in cui si parla della vicenda dell’incendio al suo capannone.

Il Mattino nonostante la rilevanza penale, amministrativa ed il dovere d’informazione libera, non ne ha voluto parlare. Punto.

La cosa non intimorisce chi crede nel giornalismo d’inchiesta dal basso e nella libertà di stampa, e di diffusione, divulgazione di notizie e del proprio pensiero.

Ma lascia esterrefatti.

Perchè non spendere un briciolo di notizia in merito?

Il Mattino che è una testata ipocrita, almeno in questa occasione, si gloria del povero martire, il precario Giancarlo Siani a cui pagava tremila lire ad articolo e che ci ha rimesso la pelle, ma non ha voluto pubblicare niente di niente di una vicenda che ha dell’incredibile e lascia attoniti una comunità che viene falsamente ed artatamente stereotipata come "città tranquilla".

Il silenzio de Il Mattino fa in questo modo il gioco omertoso delle mani sporche e di chi vuole minimizzare l’attecchimento della mafia nei palazzi del potere
.

Ci sarebbe da discutere, e non poco: la mafia è una forma mentis ed un metodo di chi il potere ce l’ha, di chi ricopre cariche istituzionali, è un metodo dei centri del potere, economico e politico, in indissolubile connubio.

Ma, veniamo ai fatti, più eloquenti di ogni opinione, illazione o polemica.

Il 23 maggio 2009 un maxi incendio si sviluppava nel capannone di Barletta di Cesine
, nel Comune di San Giorgio del Sannio, provincia di Benevento, coinvolgendo anche un’abitazione dirimpettaia a distanza di tre metri.

Per favorire il personaggio imprenditore (rectius: novello negriero) Antonio Barletta viene completamente disatteso l’intero D.Lgs. 152/2006 (Codice dell’Ambiente). Sic! Il 5 agosto (occhio alle date), dopo i fatti del 23 maggio e la consegente emergenza igienico-sanitaria e l’allarme diossine da combustione - con relativa segretazione dei risultati ARPAC - , il Sindaco convoca un’anomala conferenza dei servizi, cui non venivano invitati, come per legge, né la Provincia, né la Regione, e adotta un’ordinanza con cui imponeva a Barletta la bonifica del sito e la rimozione dei rifiuti nel termine di 30 giorni.

A settembre, ad inchiesta chiusa sulle cause dell’incendio, su tutti i giornali locali viene pubblicata la trascrizione di una intercettazione sconvolgente.

Si tratta dell’intercettazione telefonica, relativa al colloquio tra il Sindaco di San Giorgio del Sannio, Giorgio Nardone e il super privilegiato titolare dell’Iperstore Antonio Barletta.

Di seguito la trascrizione dell’incredibile intercettazione telefonica del 1° giugno 2009,

ore 12.42
tra Barletta Antonio e Nardone Giorgio, Sindaco di San Giorgio del Sannio.

Barletta Antonio: Pronto ?

Nardone Giorgio: Antonio ?

Barletta Antonio: Pronto … Pronto?

Nardone Giorgio: Pronto … Antonio, sono il Sindaco!

Barletta Antonio: Uè, don Giorgio, buongiorno … ditemi !

Nardone Giorgio: Eh … tu resta aperto domani, e tira a campare! Io …. poi, non ti mando a nessuno. Se viene qualcuno, ti cancello tutto, non ti preoccupare! Perché qua, se devo fare una ordinanza viene la guerra civile!


Barletta Antonio: Va bene … grazie!

Nardone Giorgio: Tu resta aperto e tira a campare! Poi me la vedo io, me la piango io, mi impegno io! Però … tu non dire che è stato il sindaco! Gli devi dire: sto aperto … non abbiamo letto l’ordinanza, pensavo che potevo stare aperto tutta la giornata … scusate, se viene qualcuno, poi me la piango io!

Barletta Antonio: Va bene … grazie!

Nardone Giorgio: Hai capito, come gli devi dire?

Barletta Antonio: Grazie “Don Giorgio”!

Nardone Giorgio: Eh, ciao … buone cose!

Barletta Antonio: Arrivederci!

All’indomani della notizia le repliche a dir poco vergognose e sconcertanti di chi è stato colto con le mani nella marmellata e del suo vice, tra l’altro Assessore al Commercio nella Giunta comunale.

Successive "difese" del Sindaco e del vice ed Assessore al COMMERCIO Ricci:

Corriere del Sannio
Bufera al Comune di S.Giorgio del Sannio
Scritto da redazione settembre - 14 - 2009
Il comunicato stampa di AltraBenevento, con le intercettazioni fra Barletta e il Sindaco Nardone, si abbatte come un fulmine a ciel sereno nel placido weekend di San Giorgio del Sannio, cogliendo tutti di sorpresa: la maggioranza come l’opposizione. “Io non commento ciò che fa e dice Gabriele Corona” dice il vicesindaco Claudio Ricci “può dire ciò che vuole,… non ci interessa”.
"Sicuramente la nostra maggioranza in Comune andrà avanti senza nessun problema. I fatti riportati da Altrabenevento non hanno rilevanza di alcun tipo” replica piccato Ricci alla richiesta di dimissioni di Corona. “Abbiamo un Presidente del Consiglio che è un gaglioffo, è accusato di fatti gravissimi ed è ancora al suo posto, quindi non vedo perchè dovrebbe dimettersi il sindaco Nardone”. La notizia della pubblicazione delle intercettazioni da parte di Altrabenevento spiazza anche l’opposizione che si riserva di leggere accuratamente il comunicato stampa di Corona prima di ogni eventuale iniziativa prima di chiedere le dimissioni del sindaco. “Ci riuniremo al più presto con gli altri consiglieri di opposizione per valutare i contenuti delle intercettazioni riportate da Altrabenevento e decideremo sul da farsi” dice Mirra dal Pdl.


Corriere del Sannio

S.Giorgio, Nardone “Ho agito in modo moralmente ineccepibile”
Scritto da redazione settembre - 17 - 2009
“Siamo orgogliosi del nostro comportamento e rifarei tutto come è stato fatto: non ho niente di cui vergognarmi, ho agito in modo moralmente ineccepibile”. Esordisce cosi Giorgio Nardone, sindaco di San Giorgio del Sannio, all’indomani della lettera dell’opposizione al Prefetto di Benevento per chiederne le dimissioni.
“L’opposizione crede di aver trovato il cavillo per far cadere l’amministrazione comunale, ma si sbaglia di grosso, tutto ciò non ci tocca perchè non ho mai fatto favori a nessuno e sono al di fuori di ogni logica clientelare..” ,continua Nardone, “Mi sono comportato onestamente e non sono stato di parte: ho dato una mano ad un imprenditore della zona in un momento di difficoltà come farebbe qualsiasi buon primo cittadino. L’azienda in questione infatti aveva da poco subito un ingente danno, si parla di circa 5 milioni di danni, a seguito di un incendio. Il titolare, che da lavoro a moltissime persone della zona e rappresenta una delle imprese più importanti della città, mi ha chiesto di venirgli incontro: l’ho fatto. La mia è stata una condotta dettata esclusivamente da motivazione umane verso un’impresa vittima di una grave sventura. Nessun favoritismo è stato commesso, nessuna irregolarità penale e la ditta in questione è stata sanzionata amministrativamente come previsto dalla legge. Quindi non capisco perchè dovrei dimettermi. L’opposizione si illude se crede che questa polemica costruita ad arte possa far cadere quest’amministrazione”.

Silenzio della testata Il Mattino. Eppure l’intercettazione a San Giorgio che svela tanti retroscena (ormai il re è nudo) è unica nel suo genere. Qua campeggia il 416 bis del codice penale per filo e per segno. E poi... Parliamo di giornalismo d’inchiesta e di Siani ???

Il Mattino,testata giornalistica che inspiegabilmente non ha fatto informazione si vergogni quanto il Sindaco Nardone, il vicesindaco Ricci ed il commerciante Antonio Barletta.

Perché? Vogliamo saperlo.

Vogliamo spiegazioni, arresti e dimissioni.

Ed al Mattino vorrei ricordare le parole di Pietro Orsatti: "L’obiettivo è la notizia. Se la notizia è data correttamente, senza compromessi, senza secondi fini, chi l’ha raccolta elaborata e resa pubblica ha fatto il suo mestiere".


Commenti all'articolo

  • Di albodoro (---.---.---.48) 9 ottobre 2009 20:37
    albodoro

    "Ogni mattina il buon giornalista deve dare un dispiacere a qualcuno"
    Benedetto Croce
     
    Grazie ad Agoravox ed ai lettori!

  • Di albodoro (---.---.---.11) 1 novembre 2009 18:57
    Se ci fossero stati tanti Giancarlo Siani forse avremmo sconfitto mafia e camorra.Non a caso Don Luigi Ciotti,lo scorso settembre, ha voluto ricordare la figura di Giancarlo sottolineando che "non è ancora accettabile che il ’suo’ quotidiano, Il Mattino, non abbia posto nel tamburino, sotto al gallo, il nome di Giancarlo Siani, un simbolo per la città e per quel giornale". Don Ciotti ha dedicato anche parte del suo intervento alla libertà di stampa affermando: "L’informazione oggi ha un ruolo cruciale per la democrazia e per i diritti, è inquietante notare i segnali che ci arrivano e che vanno in senso contrario, l’informazione che ci ha insegnato Giancarlo, morto per quella libertà, è profonda e non superficiale".

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