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Per il bene e l’unità della Lega

5 aprile - Dimissioni di Bossi
A seguito delle vicende Belsito, Trota, Rosi Mauro, Tanzania, fondi neri, collusione con la 'ndrangheta, diamanti, lingotti, false lauree (abbiamo dimenticato qualcosa?), Bossi si dimette da segretario della Lega, "per il bene e l'unità della Lega". Dimissioni irrevocabili, precisa. Da capo della Lega, non da parlamentare. Allo stipendio dello stato che esiste non si rinuncia. Va in scena il 'sincero dolore del militante leghista' (copyright Enrico Mentana e succedanei) e il 'Maroni Giuda' degli irriducibili. Berlusconi riceve 'una botta, un colpo al cuore'. Anche Formigoni è 'colpito'. Non precisa dove. Maroni invece è 'commosso'. Il consiglio federale commenta: 'Un gesto di grandissima umanità e coerenza, da vero leader'. Tutti gli altri: 'Vuoi vedere che ce lo togliamo dai piedi?'.

21 aprile - Patto del Risotto Verde
I due galli nel pollaio si incontrano a un comizio a Besozzo in provincia di Varese, territorio un tempo di incrollabile fede leghista, dove Bossi benedice Maroni come nuovo segretario del partito, "per il bene e l'unità della Lega". Il sindaco leghista di Besozzo rende noto Urbi et Orbi che 'con il Patto del Risotto Verde, che da 18 anni viene servito alla Festa della Lega e che è la nostra specialità, parte di fatto il nuovo corso del movimento'. Due settimane dopo, alle elezioni amministrative, i cittadini di Besozzo, fino ad allora cuore pulsante delle terre padane, trombano il sindaco del risotto verde. Per il bene di Besozzo.


1 maggio - Giornata dell'orgoglio leghista
A Zanica in provincia di Bergamo, altro territorio un tempo di incrollabile fede leghista, viene celebrata la festa della ritrovata unità della Lega. Per commemorare l'avvenimento, Bossi a sorpresa annuncia che ripresenterà la sua candidatura come segretario "per il bene e l'unità della Lega". Tosi giudica inopportuna l'iniziativa. Maroni, che credeva di avere la segreteria del partito in tasca, non è più commosso.

14 maggio - Pateracchio a via Bellerio
Nella sede milanese di via Bellerio, si è trovata - forse - la mediazione definitiva. Ma non è detto. Al congresso di fine giugno Maroni sarà candidato unico come segretario, in nome della democrazia e del libero confronto in base al quale i delegati potranno scegliere fra Maroni e Maroni. Bossi sarà presidente a vita, sempre in nome della democrazia. Padre nobile della Lega, è stato detto. Il tutto "per il bene e l'unità della Lega". Ma siamo sicuri che il padre (ig)nobile non voglia mettere il naso nelle faccende del segretario, giusto per dare quel tocco in più di razzismo e secessionismo, come si conviene? Vedremo.

Tenetevi in contatto per le prossime puntate.

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