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Parlamento: proroga dello stop alle armi verso Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti

Ieri mattina la Commissione Esteri della Camera dei deputati ha approvato una risoluzione, avente come prime firmatarie le onorevoli Ehm e Quartapelle, che chiede la proroga della sospensione dell’esportazione di alcuni tipi di armamenti verso la coalizione a guida saudita ed emiratina che dal marzo 2015 è impegnata in un conflitto militare nello Yemen.

La risoluzione impegna il governo “a mantenere la sospensione della concessione di nuove licenze per bombe d’aereo e missili che possono essere utilizzati a colpire la popolazione civile, e della loro componentistica” verso Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti già in vigore da metà 2019 (e con scadenza prevista a gennaio 2021) oltre che “a valutare la possibilità di estendere tale sospensione anche ad altre tipologie di armamenti fino a quando non vi saranno sviluppi concreti nel processo di pace”.

Il voto parlamentare di oggi va anche oltre rispetto alle decisioni adottate nel 2019 dalla precedente maggioranza, in quanto chiede di “adottare gli atti necessari per revocare le licenze in essere”, che quindi non potranno più essere riattivate una volta terminata la sospensione, e inoltre di valutare la possibilità di mirate misure sospensive nei confronti di tutti gli stati coinvolti attivamente nel conflitto in Yemen e dunque non solo i due principali.

Come hanno sottolineato in una nota congiunta Amnesty International Italia, Comitato Riconversione RWM per la pace ed il lavoro sostenibile, Fondazione Finanza Etica, Oxfam Italia, Save the Children e Rete Italiana Pace e Disarmo, si tratta di passi positivi sia perché prolungano – come prima dell’Italia avevano deciso altri stati – lo stop all’invio di materiale militari sicuramente utilizzati in passato per colpire la popolazione civile yemenita, sia perché viene ora prefigurata la prospettiva di estendere tale blocco.

Le organizzazioni hanno chiesto al governo Conte di recepire in maniera rapida le indicazioni provenienti dal Parlamento, in modo che la sospensione continui a rimanere effettiva anche dopo la sua prima scadenza senza soluzione di continuità; di prendere in considerazione in tempi altrettanto veloci tutte le valutazioni su ipotesi di ulteriori passi, come l’allargamento delle tipologie di materiali e come l’ampliamento degli stati destinatari delle armi; e di farsi protagonista di una iniziativa a livello europeo volta ad un embargo completo su tutti i sistemi d’arma verso gli attori coinvolti nel conflitto e verso gli stati che commettono violazioni di diritti umani o addirittura crimini di guerra.

Lo scorso 17 settembre, del resto, il Parlamento europeo aveva approvato una risoluzione per chiedere di “avviare un processo finalizzato a un embargo dell’Unione europea sulle armi nei confronti dell’Arabia Saudita e di altri stati membri della coalizione a guida saudita”.

Questo articolo è stato pubblicato qui

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