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Parigi: i cinesi di Belleville manifestano

Domenica 20 giugno la capitale francese è stata teatro della più grande manifestazione della comunità cinese della sua storia. Il luogo? Il quartiere di Belleville ? che tocca quattro arrondissement parigini: decimo, undicesimo, diciannovesimo e ventesimo ? nell’est della città, dove, dopo Tolbiac, c’è la più grande concentrazione di popolazione di origine cinese. 

Parigi: i cinesi di Belleville manifestano

Secondo la questura 8.500 persone (10 mila secondo AFP) sono scese in strada al grido di «J’aime Belleville ! Sécurité pour tous !» (Amo Belleville, sicurezza per tutti) per denunciare la violenza di cui è vittima questa comunità. Una manifestazione iniziata pacificamente che pare sia degenerata in seguito ad una violenza, un furto, di cui sarebbe stata vittima un manifestante verso la fine del corteo. Tra le 17 e le 21 di domenica sera rue de Belleville è stata teatro di bottiglie molotov, macchine incendiate e lancio di gas lacrimogeni. 

Secondo Taki Zhang, porta parola del collettivo di associazioni franco-cinesi che ha organizzato la manifestazione «i cittadini del quartiere vogliono vivere tranquillamente dopo oltre venti anni di lassismo. O ci trasferiamo tutti, oppure manifestiamo per il nostro diritto alla sicurezza». Zhang, che è commerciante, ha raccontato la sua esperienza a Rue89: «Abito verso Menilmontant (un fermata di metropolitana da Belleville, ndr) e la sera quando rientro ho paura. La situazione dura da anni. Quasi ogni giorno delle bande di giovani aggrediscono delle donne o delle persone anziane per rubare. I clienti smettono di comprare». Questo tipo di “esposizione” è una novità per una comunità di solito estremamente discreta: «Siamo una comunità molto riservata, se non ci sono troppe perdite o se si tratta di piccole cose non ci interessa troppo approfondire. Inoltre ogni volta bisogna passare delle ore al commissariato». Ma, aggiunge Hu Juango, cameriere al Nouveau Palais de Belleville, uno dei più grandi ristoranti cinesi della zona, «se ora reagiamo è perché la cosa è veramente grave. Bisogna muoversi. E se la autorità non lo fanno ricorreremo a un servizio di sicurezza privato». 

Il quotidiano francese Le Monde riporta la dichiarazione di Fréderique Calandra sindaco del 20o arrondissement, che spiega che circolano un sacco di voci sui cinesi: «che girano denaro liquido in tasca e che, essendo sans-papier non possono denunciare i furti alla polizia». La voce si è sparsa e sono spesso vittime di aggressioni di bande locali. Sia Zhang che il sindaco sottolineano che non si tratta di aggressioni razziste, ma legate semplicemente al denaro. 


Quello che ha stupito gli analisti è la reazione così compatta, di una comunità che compatta non è, motivo per il quale molti parlano di "manifestazione asiatica". I “cinesi” di Belleville sono una comunità estremamente varia, di origini e lingue diverse: dai “boat people”, sfollati del sud-est asiatico (soprattutto dal Vietnam) negli anni Settanta, fino all’immigrazione più recente che vede rifugiati politici, economici o business man di passaggio che non cercano l’integrazione. Secondo le stime in Francia ci sono tra 600 e 700mila persone di origine cinese, concentrate soprattuto nella capitale. 

Piccola nota people: Anh Dao Traxel, figlia adottiva di Jacques e Bernadette Chirac, di origine vietnamita, ha dichiarato la sua adesione alla manifestazione
 
Francesca Barca
Foto Palagret/Flickr

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