Palermo vescovo senza porpora

 

Non accadeva da circa 30 anni che un vescovo titolare di un sede cardinalizia non venisse elevato con la porpora.
Era il dicembre 2006 quando Papa Benedetto XVI nominò Paolo Romeo arcivescovo di Palermo. Ancora oggi però della sua nomina a Cardinale non se ne parla. Le motivazioni non sono chiare o perlomeno varie versioni s’incrociano senza che si riesca a fare il punto della situazione.

Tra le varie storie che circolano, una sembra essere la più credibile, che farebbe risalire questa mancata nomina ad alterchi con il Papa stesso, il quale starebbe infliggendo questa sorta di punizione all’arcivescovo.
Ma andiamo ai fatti.

Siamo nel gennaio 2006 e Mons. Romeo insieme a Mons. Sodano si recano alla riunione del Cei per partecipare alle consultazioni del dopo Ruini. Pare che il Papa non abbia molto gradito questa mossa,tant’è che riconfermò lo stesso Ruini alla presidenza del Cei.Ma c’è ancora un altro motivo che merita attenzione.

Monsignor Romeo ha avuto “l’ardire”, durante la riunione del Cei, di esprimersi molto duramente contro la “Messa tridentina” (in latino) già “sconsigliata” tra l’altro il 4 dicembre 1964 con un documento emesso in seguito al ConcilioVaticano II per facilitare“la partecipazione pia e attiva dei fedeli”, in pratica per semplificare le cose e rendere la messa comprensibile a tutti. La reintroduzione del rito in latino era stata invece fortemente voluta da Ratzinger con un documento emesso nel 2007, e certamente non avrà gradito la critica mossagli da Romeo.

Assieme a Romeo anche l’arcivescovo di Parigi, monsignor Vingt-Trois aveva espresso dure critiche.

Quest’ultimo pare verrà nominato Cardinale a breve, nel prossimo concistoro, probabilmente avrà “rivisto” la propria posizione.

Chissà invece come andrà per Mons. Romeo. Speriamo che il Papa lo perdoni…