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 Home page > Attualità > Politica > Padre inizia sciopero della fame contro la Riforma Gelmini

Padre inizia sciopero della fame contro la Riforma Gelmini

La riforma scolastica, frutto di numerosi sacrifici tesi a migliorare il pubblico e la vita, nonchè l’istruzione dei nostri figli, ha preso il varo, salutata da 162 consensi in Senato.


Peccato che fuori gli studenti protestassero duramente, peccato che ci siano stati scontri tra studenti di destra e sinistra, peccato che l’opposizione, una volta tanto che era sveglia e si era ricordata dei suoi compiti, non abbia nemmeno potuto parlare.

La protesta dilaga, e in molti sono coinvolti in prima persona. Un padre ha deciso di iniziare lo sciopero della fame per i suoi figli, e lo ha comunicato con questa lettera:

"Mi chiamo Marco Spitella, ho quarantasette anni, tre figli in età scolare, e sono molto preoccupato per il loro futuro.

Sono preoccupato perchè se il piano Tremonti-Gelmini-Aprea dovesse giungere a compimento, il loro sarà un futuro con pochissime scelte.

Io voglio una scuola pubblica eccellente, che formi persone eccellenti, che dia a ciascuno gli strumenti per crescere e non solo per imparare.

Voglio una scuola che insegni a tutti la differenza tra dovere & diritto e sottomissione & favore.

Voglio una scuola i cui docenti siano motivati e motivanti, una scuola che insegni che i migliori vanno avanti, una scuola per tutti ma non per forza, in cui chi non ha il desiderio o le capacità possa arrivare dove può e non oltre.

Voglio una scuola in cui il reddito della famiglia non sia garanzia di promozione per alunni svogliati.

Voglio una scuola che consenta anche al figlio di un camionista di diventare dirigente d’azienda.

Ma tutto questo non è compatibile con il piano Tremonti-Gelmini-Aprea: non si può sperare di migliorare la scuola pubblica sotrraendole le risorse economiche e le risorse umane.

E allora ho deciso di provare a difendere il futuro dei miei figli e di farlo con un urlo silenzioso, che spero possa contrastare l’arroganza mostrata dalla signora Gelmini e dai suoi corifei. E siccome io non sono un facinoroso, ho deciso di protestare rischiando “solo” la mia salute, ed ho iniziato oggi uno sciopero della fame.

Non so per quanto potrò andare avanti (a me mangiare piace, e molto), ma lo farò e ingerirò solo acqua, caffè e vitamina C sciolta in acqua, due volte al giorno, per proteggere un po’ il mio organismo e continuerò ad andare a lavorare, ad accompagnare i miei figli a scuola, a fare la mia vita normale, insomma.

Non so cosa riuscirò a fare da solo, ma non importa. Non posso non provare. Perchè i miei figli meritano una scuola pubblica coi fiocchi, non solo con il grembiulino.

Marco Spitella

Marco Spitella - viale val padana 109, tel. uff.0657228038 cell. 339.4376105
[email protected]"


Riciard’s, i suoi lettori, i suoi pochi collaboratori, tutti si dichiarano al fianco di Marco, della sua azione e di chi in questo momento, sotto la pioggia, o domani o dopodomani e così via protesteranno per una scuola diversa, sì, ma migliore.

Una scuola che non ponga sbarramenti economici, e credetemi, sperimentato di persona, già prima proponeva ostacoli talvolta insormontabili (ma questa è una storia che vi racconterò), una scuola che non sia in mano alla massoneria, che crei alvoro, occupazione e che venga finalmente considerata una risorsa. Non ci pieghiamo: la scuola è il nostro biglietto da visita come nazione, è il futuro, sono le fondamenta su cui agire per un domani diverso, di progresso ed evoluzione.

I nostri figli dovranno risolvere meglio di quanto noi stiamo facendo, il compesso processo di multirazzialità che sta, per fortuna, dilagando nel paese, saranno anche quelli nostri figli, anche loro saranno italiani, non meno di quanto Rudy Giuliani sia statunitense. Ed è nostro preciso dovere e compito accoglierli, educarli, fare sì che anche i migliori tra loro abbiano le stesse possibilità di sognare e realizzare, senza limiti, senza barriere contro la pelle o la lingua.

Voglio che i miei figli crescano in una scuola che si pone sopra i confini, sopra le barriere, che insegna una vista "a volo di uccello" come si dice per i quadri, sul mondo, che gli faccia capire come un problema nostro è di tutti e viceversa.

E non mi dispiaccio di rientrare in quella categoria balorda creata dall’immenso Gasparri dei "cretini in malafede", facinorosi fasci-comunisti (lo ha detto, lo ha detto)

Forse, perchè no, al contrario delle destre che pongono la fiducia su di un documento così importante per evitare la discussione in parlamento, sono favorevole al considerare le opinioni degli altri. Magari attribuendomi anche le caratteristiche di uno specchio per rigirare la sentenza (quindi, caro Gasparri, un cretino in malafede è lei).

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