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Operazione “vetri sporchi e nasi otturati”

La brillante operazione d’ordine pubblico cittadino è stata condotta nel dì del 20 dicembre, o giù di lì, c.a.
 
E’ stata intitolata, giusto per i necessari pubblici usi immaginifici e pubblicitari, dei “vetri sporchi e dei nasi otturati”.

Città: CATANIA - nella Regione Sicilia. Terra di mafie e di nefande organizzazioni criminali -. Quella diventata famosa (gestita per otto anni, ormai ex sindaco... dal medico/scienziato, di quel Lui), dalle Alpi alle Piramidi, per supereccesso di deficit comunale – ancora non del tutto contabilizzato, ma, per nessi e connessi, superiore ad 1,3 miliardi di euro... poi forse solo sa il “liotru” (emblema della città) detto il Babbo Natale a quattro zampe -; per il prolungato gioco del medievale uso del “buio in città”, specie nei quartieri popolari; per essere ultima, o quasi, in tutti i dati che riguardano la vivibilità e l’ecosistema cittadino; per povertà diffusa.
 
Luogo: il principale accesso viario cittadino, via Giuffrida ad angolo con viale Sanzio.
Quello che da sempre, almeno 18 ore su 24, è ammorbato dal micidiale e venefico traffico veicolare, che “sgomita”, insozza, avvelena e rimbomba, ove la garritta del vigile è quasi sempre vuota.
 
Soggetti in causa perseguiti: poveri cristi, in carne ed ossa. Immigrati, che, sfuggiti alla fame, alla miserie e alle guerre dei Loro paesi di provenienza, dopo essere approdati nel “nostro regno della felicità TV -cercano di “conquistarsi” il soldo quotidiano della sopravvivenza, pubblicizzando, con lo spazzolone, la lavata dei vetri degli autoveicoli, o la vendita di pacchetti di fazzolettini di carta. Persone innocue, che con la loro persistenza di “pubblicità per gli acquisti”, cercano di soddisfare le loro elementari umane e misere necessità.
 
Svolgono in specie, di fatto, un pubblico servizio: la lavata dei vetri autoveicolari, che, date le disastrose e famigerate strade cittadine catanesi (famose nel mondo per le reiterate e mortali buche), sono un’”assicurazione per la vita”. Ai “vetri già puliti”, si offre la soffiata del naso nel cartaceo fazzolettino. Attività perfettamente indolori, di comune sostegno, utilità e solidarietà. Alfine, al rombo delle sirene e dei militi “altolà”, sono stati colpiti e perseguiti i disturbatori della gioiosa e mitica “quiete” catanese: tre cittadini rumeni, un indiano (dell’India, non delle gloriose “terre rosse”), un Mauriziano e quattro del Bangladesh (dove la fame e le persecuzioni…. si tagliano con il coltello).

Evviva!!. Sono state avviate le pratiche per l’espulsione.
Rimandati alle Loro patrie galere.
Tà-tà-tà: L’ordine è stato ripristinato!

Nel famigerato incrocio ora impera il rilassamento: del benzene, del PM10, e dell’acustica.

Il tutto è avvenuto nell’assoluto silenzio delle forze “plutocratiche” imperanti: dalle strutture istituzionali, politiche e sociali, ai luoghi di culto.
 
Auguri….di Buon Natale.
A Noi.
 
Per Loro, i reietti, rimane solo la fame e la disperazione.

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