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Oltre un milione e mezzo i lavoratori scoraggiati

Chi sono i lavoratori scoraggiati? Lavoratori “senza coraggio? No, non si possono definire così. Innanzitutto più che lavoratori sono disoccupati, persone quindi senza un lavoro, i quali però non stanno cercando attivamente un lavoro.

Sono disponibili a lavorare, ma non cercano, almeno per il momento, un lavoro perché credono che non ci siano posti disponibili e che pertanto la loro eventuale ricerca di un lavoro sarebbe inutile. Generalmente i lavoratori scoraggiati, secondo gli istituti di statistica, non vengono considerati come dei veri disoccupati, fanno parte della cosiddetta “disoccupazione nascosta”, nascosta perché non conteggiata nelle statistiche ufficiali. C’è chi sostiene che i lavoratori scoraggiati dovrebbero far parte a pieno titolo dei disoccupati e tale tesi potrebbe avere una maggiore validità proprio in Italia dove i lavoratori scoraggiati, per vari motivi, sono più numerosi di quanto lo siano in altri paesi.

E’ quindi importante sapere che in Italia i lavoratori scoraggiati hanno superato, per la prima volta, il valore di un milione e mezzo. Infatti, secondo l’Istat, nel terzo trimestre 2011, i lavoratori scoraggiati hanno raggiunto quota 1 milione 574.000. Si tratta del livello più alto da quando sono iniziate le serie storiche, ovvero dal 2004. I lavoratori scoraggiati in Italia sono in crescita da tempo, crescita determinata dalla crisi. Basti pensare che nel terzo trimestre del 2004 gli scoraggiati superavano appena il milione (1,029). Nel giro di sette anni si contano così oltre mezzo milione in più di persone che restano fuori dal mercato del lavoro perchè sfiduciati e convinti che trovare un'occupazione sia ormai una missione impossibile. Solo nel terzo trimestre del 2011, sempre facendo riferimento alla fascia d'età compresa tra i 15 e i 64 anni, l'Istat registra un balzo annuo di 95.000 unità (+6,5%).

Guardando alle differenze tra uomini e donne, il divario risulta molto accentuato: 1 milione e 31.000 femmine contro 543.000 maschi. E ancora più marcate sono le differenze a livello territoriale, con il Mezzogiorno che assorbe 1 milione 105.000 scoraggiati (Nord 279.000 e Centro 190.000). Fin qui si sono considerati gli scoraggiati in senso stretto: ma se a questi si aggiungono quelli in senso lato, cioè coloro che dichiarano di non cercare lavoro perchè in attesa di passate azioni di ricerca, allora alla cerchia si aggiungono 719.000 persone, un gruppo in forte crescita su base annua (+63.000 unità, +9,6%). Quindi sommando le due categorie si ottiene un numero di 2,293 milioni.

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