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Oberdan(k) un simbolo per il nazionalismo e per il fascismo. Il caso di un prof. traferito dal Veneto a Melfi per averlo criticato

Oberdank, come riportava un trafiletto della Stampa del 4 gennaio 1883, risultò arruolarsi il 23 marzo 1873 in Gorizia quale volontario di un anno nel 22° reggimento Fanti. 

Il nome dell'Oberdank, si legge sempre nell'articoletto, è registrato nell'anagrafe della città di Gorizia e anche nei registri militari e figura quale goriziano. Oberdank, che non italianizzò mai ufficialmente né il proprio nome né il proprio cognome, che anticipò con il suo intento il processo di italianizzazione dei cognomi, divenne un martire per il nazionalismo e irredentismo italiano, una figura sacra, e tale sacralità, venne fatta propria anche dal fascismo che lo celebrò come un simbolo fondamentale per l'Italia fascista. Se si osava solo criticarlo, di mettere in discussione la sua figura, se lo si definiva per ciò che era, un nazionalista, un disertore, un suicida attentatore, si rischiavano provvedimenti sanzionatori di gran rilievo. Come testimonia il caso dell'interrogazione sollevata nella seduta della Camera del 15 febbraio 1933, da parte di un paio di deputati fascisti, contro un docente. 

Questo il testo dell'interrogazione:  

Se è vero che un professore dell'Istituto tecnico di Vicenza, nel commemorare ufficialmente il cinquantenario del sacrificio di Guglielmo Oberdan, ebbe parole irrispettose — se non peggio — verso il Grande Martire, sforzandosi di diminuire la figura dell'Eroe che chiamò, tra l'altro, suicida e disertore, tanto da suscitare la più grande indignazione nei giovani ascoltatori che lo interruppero vivacemente. I giornali hanno riportato il fatto — gli studenti hanno rilasciato precise dichiarazioni in proposito — le Autorità Fasciste lo hanno espulso dall'Associazione Fascista della scuola. Quali provvedimenti intende prendere contro costui, esponente di quell'antifascismo in sordina, i cui ultimi miserevoli residui meritano solo di essere mandati via dall'insegnamento.Se presenti alla commemorazione vi erano i direttori superiori dell'infelice commemoratore; quale fu il loro contegno e perchè non credettero d'intervenire con la necessaria prontezza ed energia. Per quale ragione un simile professore viene trasferito nella patriottica Melfi e non si crede opportuno invece sospenderlo dall’insegnamento e dallo stipendio, in attesa di un telegrafico e decisivo giudizio disciplinare.

Tutto ciò dovrebbe far riflettere soprattutto chi ancora oggi vede in questo personaggio, un simbolo, un pezzo di storia da celebrare.

mb

Foto Wikimedia

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