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ONU, accordo sul clima: manca il diritto della persona alla sicurezza ambientale

La questione ambientale è una questione globale che coinvolge tutti i cittadini del mondo. Milioni di cittadini protestano nelle piazze del mondo.

L’ONU organizza il Climate Action Summit, un incontro tra i capi di Stato, per fare il punto sugli sforzi, per ridurre le emissioni inquinanti e fermare i cambiamenti climatici. Sessantasei paesi si impegnano a raggiungere emissioni zero entro il 2050, si tratta il problema solo come fatto ecologico e non come fatto sociale. 

È mancata un’esauriente disamina e proposta sul riconoscimento del diritto alla sicurezza ambientale, come diritto globale della persona. La questione ambientale è anche una questione sociale.

Il riscaldamento della terra, l'inquinamento dell’aria e del suolo, che nascono dall’economia del profitto, si traducono, non solo, in un ridimensionamento della qualità della vita che riguarda tutti, ma in un‘accentuazione delle disuguaglianze tra paesi e quindi tra i cittadini dei paesi ricchi e quelli dei paesi poveri. Il degrado della terra danneggia tutti, specialmente i più poveri, che per sopravvivere sono costretti ad affrontare il dramma, il rischio e la speranza dell’emigrazione, le cui problematiche si ripercuotono sull’occidente, in termini economici e di sicurezza.

E allora se esiste un mercato globale, un’impresa globale ma non esiste un sindacato globale, non esistono i diritti globali delle persone, e tra essi il diritto globale della persona alla sicurezza ambientale.

Ma la questione non è ancora all'ordine del giorno.

Foto: Pixabay

 

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