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OLED: come illuminare la casa del futuro

Come avviene di norma nell’ambito delle discipline scientifiche, anche nell’illuminotecnica sono stabiliti i principi sui quali si basa la valutazione delle caratteristiche delle lampade e degli apparecchi di illuminazione standardizzando le relative unità di misura. Le definizioni più importanti sono rappresentate dall’efficienza luminosa che è pari al rapporto fra il flusso luminoso (lm) emesso da una sorgente luminosa e la potenza elettrica assorbita (watt, W): E = F/P, e dal flusso luminoso che rappresenta la quantità di luce od energia raggiante emessa da una sorgente nell’unità di tempo: F = Q / t = quantità di luce/tempo da cui si deduce che il flusso luminoso è una potenza (energia diviso tempo).

L’efficienza luminosa come appunto dice anche la parola esprime l’efficienza di una lampada, si misura in lm/W ed è una funzione variabile con il tipo di lampada.
L’efficienza di una lampadina ad incandescenza si aggira intorno ai 13,8 lumen/watt, quella di una lampadina alogena può arrivare fino ai 20 lumen/watt, mentre arriva fino a 60 lm/watt nelle lampadine fluorescenti, ovvero quelle a risparmio energetico. Sono di recente commercializzazione sorgenti di illuminazione a led che raggiungono, entro un angolo di 60°, l’efficienza di oltre 150 lm/watt.
 
Il flusso luminoso, per quanto detto sopra, non è altro che la parte di radiazione emessa (W) da una sorgente all’interno del campo del visibile, tra i 380nm e 780nm, nell’unità di tempo.
 
Nel panorama della illuminotecnica entrano di prepotenza gli OLED costituiti da polimeri organici che emettono luce quando sottoposti ad una debole corrente elettrica, consentendo di realizzare elementi illuminanti di forma piana, molto sottili ed a basso consumo energetico.
 
Questi sono dispositivi che stanno rivoluzionando anche il mondo delle sorgenti luminose, mostrando grandi potenzialità per lo sviluppo di moduli solidi piatti e flessibili visibili sotto forma di fogli ( carta da parati ) o di piastrelle, che oltre ad illuminare potranno anche arredare la casa del futuro.
 
I fogli flessibili OLED e le piastrelle OLED si possono, quindi, utilizzare per un’illuminazione ad alta efficienza, caratterizzando sistemi di elevata luminosità con basso consumo di energia.
 
Vediamo ora come è stato il lancio di questa nuova ed innovativa tecnologia, il 14 maggio 2007 ad Aachen in Germania due anni e mezzo dopo il suo inizio, il progetto di ricerca OLLA, Organic high brightness emitting diodes for ICT & Lighting Applications, ha raggiunto un importante traguardo nella creazione di un prototipo di sorgente di luce bianca realizzato con diodi a emissione di luce organici (OLED), con una efficienza di 25 Lumen per Watt e una durata di oltre 5000 ore oltre a una luminanza di 1000 cd/m2.
 
Il progetto OLLA, si pone, tra gli altri, l’obiettivo finale di ottenere prodotti con un tempo di vita di almeno 10.000 ore, 10 volte superiore alla durata di una lampada ad incandescenza standard, e un’efficienza di 50 lumen per Watt.
 
Una Considerazione alla base del progetto OLLA si fonda sul fatto che il consumo energetico per l’illuminazione in Europa ammonta a quasi 400 TWh/anno, ipotizzando, infatti, un risparmio del 30% rispetto all’uso di lampade ad incandescenza ed una penetrazione sul mercato del 30% di queste nuove tecnologie oled, si può prevedere una riduzione del consumo elettrico di poco inferiore al 10%, pari all’ammontare di energia fornita da circa 7 centrali termoelettriche di grande potenza.

Questo risparmio energetico avrà come conseguenza diretta una riduzione della quantità di gas serra immessa nell’atmosfera corrispondente a diversi milioni di tonnellate per anno di CO2, con effetti sicuramente benefici sull’ambiente.
Da fonte Osram possiamo dire che il futuro dell’illuminazione OLED è già iniziato con una lampada da tavolo dal nome è Early Future.
 
Si tratta di una lampada da tavolo prodotta dalla Osram Opto Semiconductors composta da dieci diversi pannelli Oled, che misurano 132 × 33 mm ciascuno e una luminanza di 1000 cd/m2, la luminaza è definita come il rapporto tra l’intensità luminosa emessa da una sorgente verso una superficie normale alla direzione del flusso e l’area della superficie stessa.
 
I diodi organici possiedono uno spessore dello strato attivo tipicamente inferiore a 500 nm in grado di emettere luce sfruttando la proprietà elettroluminescente di alcuni composti organici, determinando proprietà uniche, come l’estrema flessibilità, la leggerezza e la trasparenza.
 
Gli Oled hanno un costo molto ridotto e consumano meno elettricità di quella che serve alle lampadine a risparmio energetico, inoltre hanno una superficie radiante che genera una luce diffusa, riducendo le ombre e riflessi indesiderati, caratteristiche queste, che determinano un enorme passo avanti nell’illuminazione ad alta efficienza.

Commenti all'articolo

  • Di alberto (---.---.---.241) 29 settembre 2009 14:13

    essendo dipendente di una azienda di illuminazione trovo di estremo interesse oltre per le caratteristiche elettriche dei display oled ,anche per la duttilità meccanica ,che qs tipo di tecnologia puo’offrire si pensi alle applicazioni nel campo del design che sono infinite con il progredire di qs display.cerchero’ di dare qualche idea supportato per l’impiego di qs tecnologia .

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