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Nucleare: chi ci guadagna?

La paura nasconde il vero nodo del Nucleare: l'ecosostenibilità.

 

In questi giorni di accesa discussione sul Nucleare post Fukushima si percepisce da tutte le parti paura e, in risposta alla "signora delle elezioni", rassicurazioni. Gli italiani hanno paura che le centrali siano pericolose. Se non fosse un tema serio verrebbe da sorridere sentendo le motivazioni che spingono ad essere pro o contro l'atomo. Una su tutte a favore è che l'Italia ha già un pericolo nucleare che deriva dagli stati europei confinanti: Germania, Francia e Slovenia su tutti.

Secondo questa tesi varrebbe la pena dotarsi di una tecnologia simile poiché i rischi sarebbero i medesimi, ma, ovviamente, i profitti superiori. Secondo i nuclearisti i pericoli sarebbero vicini allo zero e le bollette degli italiani meno care. C'è chi, come l'oncologo italiano per eccellenza Umberto Veronesi, dormirebbe sopra le scorie nucleari, poi vai a sapere che della sua Fondazione sono partners Eni ed Enel, ma questo ovviamente non vuol dir nulla, Umberto non è un furbacchione, forse. Addirittura L'FNI, presieduto da Chicco Testa, nuclearista convinto, ammette che "quello delle scorie nucleari è uno degli aspetti più delicati connessi alla produzione di energia nucleare" ma che d'altro canto "anche altre attività umane, come la medicina radiologica, producono rifiuti radioattivi in modo assai meno controllato e con una maggiore dispersione nel territorio". Questo basta insomma per mettere tutti d'accordo meno che, a quanto pare, Chicco e Berto. Poco importa se i partners dell'FNI sono Ansaldo e ancora una volta Eni ed Enel. Abbiamo capito che l'atomo è pericoloso ma siccome ce l'hanno tutti possiamo averlo anche noi; che le scorie sono un problema ma che d'altronde ne facciamo già altre e un pò di più non succede nulla. Insomma, l'opera di convincimento più farlocca della storia, anzichè risolvere i problemi già esistenti se ne aggiungono altri perchè tanto è così che va il mondo.

Vedete uno ci mette poco a pensar male, perché i sostenitori del nucleare, in fin dei conti son sempre quelli che ci guadagnerebbero da quest'ultimo. Tutto questo è strabiliante, perchè tutti i nodi possibili sono venuti al pettine in questi giorni travagliati meno che quello principe: l'ecosostenibilità. Si teme il pericolo immediato ignorando il danno nel tempo. Uscendo dall'era dell'energia sporca viene quantomeno stridente pensare che l'energia nucleare sia la soluzione, per il semplice motivo che come il petrolio, il gas, il carbone non risolve ma rimanda. Le energie non rinnovabili hanno sempre creato nella storia recente un bilancio positivo per i soli affaristi e per contro danni ambientali e sociali in giro per il mondo. Le guerre degli ultimi trent'anni, ultima in ordine cronologico la Libia, gli squarci nel tessuto sociale africano, i dittatori arabi, le catastrofi ecologiche nel Sud America, sono frutto della corsa per accaparrararsi le ultime materie prime disponibili, sfruttando e demolendo i paesi produttori in nome delle Lobby Multinazionali. Al cittadino non rimangono che le tasse salate, i disservizi, o al massimo il cancro. Dovremmo tutti imparare dagli errori fatti nel passato, non tanto per noi, quanto per i nostri figli e nipoti. Ma all'orizzonte sembra si veda solamente la parola Nucleare, un'altra trovata ridicola agli occhi di una persona coscienziosa. La fonte energetica del futuro (immediato) che ci darà benessere e farà crepare i nostri posteri. Possiamo pensare che il fatto di stipare rifiuti tossici in dei buchi sia la soluzione. Possiamo sopportare altre guerre per esportare la democrazia nei territori ricchi di uranio. Possiamo persino sopravvivere a qualche incidente remoto con migliaia di vittime. L'importante è che, in fondo, qualcuno ci guadagni, e che non siano i poveri cristi.

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