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 Home page > Tribuna Libera > Non togliete la parola a Silvio Berlusconi

Non togliete la parola a Silvio Berlusconi

“Non possono togliermi il diritto di parola sulla scena pubblica e civile italiana. Non possono togliermi il diritto di animare e guidare il movimento politico che ho fondato. Non possono togliermi il diritto di essere ancora il riferimento per milioni di italiani finchè questi cittadini liberamente lo vorranno”.

Come al solito il perseguitato politico Berlusconi Silvio la fa fuori dal vaso.

Nessuno, ripeto nessuno, in Italia vuole togliere queste facoltà all’ex-cavaliere, anzi, molti, me compreso, sperano che le mantenga tutte, e così accompagni il suo partito verso il declino che ogni partito “personale” è destinato ad avere.

Ciononostante ci accontenteremmo di vederlo decadere dal suo seggio senatoriale in applicazione di una legge dello Stato, la famosa legge Severino, e vederlo trattato come ogni cittadino comune per ciò che riguarda l’esecutività della sentenza passata in giudicato per frode fiscale che lo ha condannato a 4 anni.

Su con la vita, Silvio! Un annetto a passeggiare nel tuo feudo di Arcore ti rimetterà in splendida forma, pronto a ricominciare a parlare al tuo popolo (i mezzi per farlo non ti mancano), ridando speranza e rappresentatività a speculatori, inquinatori, piduisti, mafiosi, evasori fiscali, palazzinari, edificatori abusivi, baldracche inconsolabili. Non abbandonare il tuo popolo!

In fondo queste categorie ti hanno votato perché hanno in te un modello, vorrebbero essere come te e come te vorrebbero un sistema giudiziario che lascia impuniti tutti i furbi.

In Italia molti sono ancora con te, anche se sei un pessimo governante e se avessi governato Mediaset come hai fatto con l’Italia saresti fallito da un pezzo.

Comunque quando parli di popolo stai attendo e fatti due conti: il maggior partito in Italia è quello della astensione che ormai supera il 40%, il restante 60% dell’elettorato è diviso esattamente in tre, in parti quasi uguali e il tuo popolo è un misero 20% del 60% dei votanti.

Senza il monopolio delle tv private, il controllo di due reti RAI, i giornali, le riviste, il Milan, i soldi, non saresti nessuno e, in un paese serio, saresti ineleggibile per conflitto di interessi e per violazione del “par condicio” che non dovrebbe consentire l’eleggibilità di chi possiede mezzi di informazione.

 

Foto: Wikimedia

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