Nel Paese dei Mullah: tra vicende storiche e diritti umani violati in Iran

Le televisioni e le radio vennero rimosse dai corridoi, la distribuzione dei quotidiani fu annullata e ai prigionieri fu vietato di svolgere esercizi fisici o di recarsi in infermeria.
Migliaia di prigionieri politici vennero presi dalle celle, uno per uno, e portati nelle sale degli interrogatori. Non sapevano che erano di fronte a un processo sommario. Speravano che da un momento all’altro gli sarebbe stato comunicato un perdono o un’amnistia, dato che nella maggior parte dei casi avevano quasi completato la condanna.
Il “massacro delle prigioni” fu premeditato e organizzato. Non si saprà mai il numero esatto delle persone messe a morte in quei mesi. Non c’è stata mai alcuna indagine. Molti familiari non sanno neanche dove sono sepolti i loro cari.
Opera interessante, anche se i fatti avrebbero dovuto essere più approfonditi per essere meglio compresi ed il fumetto maggiormente apprezzato. Non male, comunque, per essere il primo fumetto del grafico iraniano Hamid-Reza Vassaf, rifugiato in Francia.
Lasciare un commento
Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina
Se non sei registrato puoi farlo qui
Sostieni la Fondazione AgoraVox