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Narrativa contemporanea: “I Racconti del 2012"

Nel corso dell’anno passato si è parlato molto della profezia dei Maya, che prevede la fine del mondo nel 2012, menzionando la data del 21 dicembre. Ho chiesto a Francesca Lulleri, appassionata di queste tematiche, di scrivere “a quattro mani” un libro per dimostrare che verità storica e fantasia possono interagire producendo interpretazioni inedite. Il risultato è l’opera “I Racconti del 2012”.

“Erroneamente si pensa che la brusca fine del calendario Maya debba essere interpretata con la fine del mondo attuale – spiega l’autrice Lulleri -. Questo è enfatizzato dal fatto che alcuni credono di avere riconosciuto nella data 21/12/2012 il ritorno di quegli esseri (extraterrestri?) che, col loro arrivo, potrebbero decidere le sorti del nostro pianeta: una sorta di giudizio universale. Alcuni pensano che l’avvicinarsi del loro pianeta al nostro sistema solare produrrà effetti catastrofici dovuti all’enorme forza di gravità accentuata anche dall’allineamento dei pianeti in atto (vedasi Teoria Anunnaki, Nibiru), altri sostengono che avremo a che fare con un pianeta non necessariamente abitato, ma costituito da una stella di neutroni dall’enorme attrazione gravitazionale, che provocherà danni irreparabili (Teoria pianeta X). Altri ancora pensano a una fortissima tempesta solare e a un enorme flare (si tratta di esplosioni che avvengono sulla corona solare e consistono in forti eruzioni plasmatiche che rilasciano grandi quantità di radiazioni e materia) che arriverà sulla terra proprio durante quei mesi, provocando la distruzione delle centrali elettriche, satellitari e telefoniche e riportandoci ad una condizione precaria che avrebbe effetti devastanti su tutta la popolazione mondiale. I più estremisti ipotizzano una forte inclinazione dell’asse terrestre dovuta a eventi catastrofici e uno stop della rotazione della Terra che si protrarrebbe per tre giorni, per poi ricominciare a ruotare in senso inverso”.

Inutile aggiungere che di scientifico c’è davvero poco. Sappiamo però che i Maya affermavano che il mondo avesse già conosciuto quattro grandi distruzioni e che ne fosse prevista una quinta. Queste importanti informazioni sono arrivate fino a noi attraverso il cosiddetto “Codice di Dresda”. Nell’ultima pagina di esso si vede il mondo invaso dalle acque. La domanda alla quale non è facile dare una risposta è: cosa intendevano i Maya per acqua? Ai posteri l’ardua sentenza.

Qui potete trovare tutte le informazioni sul libro.

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