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Napoli brucia

  • FOTO della manifestazione (Si ringraziano il sig. Ferdinando Kaiser e Cecilia Anesi)

Lo staff di wasteemergency.com e lo staff di chiaianodiscarica.it partecipano all’evento organizzato dall’ Associazione La Terra dei Fuochi per fermare lo scempio ambientale causato da continui roghi di rifiuti tossici nel Napoletano e Casertano

 

di Cecilia Anesi

Il 19 settembre a Napoli si celebra il miracolo di San Gennaro al Duomo della città‘, dove una folla di fedeli assiste allo scioglimento del sangue del santo. Alle 9:57 lo sventolio del fazzoletto bianco annuncia che il miracolo si è ripetuto. Inizia la processione, che termina con il bacio alle ampolle da parte dei fedeli. Tra questi vi sono anche il sindaco di Napoli Rosa Russo Iervolino, il presidente della Provincia Luigi Cesaro e il presidente della Giunta regionale della Campania, Antonio Bassolino.

Ma sul sagrato della chiesa sono altri i fazzoletti che sventolano, sono fascette nere di lutto, non per i pará della Folgore caduti a Kabul, bensì per tutti i Campani che sono stati uccisi dai tumori causati dall’esposizione a sostanze nocive provenienti dallo smaltimento illegale di rifiuti tossici. Alle 10:00 fuori dalla chiesa ci sono quattro secchi di sangue sciolto: è pittura rossa che i cittadini, che manifestano oggi contro i continui roghi di rifiuti tossici nella provincia, useranno per dipingere le proprie mani.

“Stop ai roghi”, “Altro che suina, emergenza diossina” sono i due slogan principali che danno voce alla protesta dei cittadini. Guidati da Angelo Ferrillo, autore del sito www.laterradeifuochi.it, i manifestanti saranno una cinquantina. Sono sparsi tra i fedeli accorsi al Duomo per vedere il miracolo, ma si distinguono dalle mani rosse alzate e dai taglienti discorsi che un megafono, passando di bocca in bocca, amplifica per tutta la piazza.

L’evento è stato promosso dall’associazione “La Terra dei Fuochi” insieme alle associazioni ISDE Medici per l’Ambiente Napoli, Assise della città di Napoli e del Mezzogiorno d’Italia, e dalle tante anime dei movimenti contro la discarica di Chiaiano e contro l’inceneritore di Acerra.


19 settembre 2009. Duomo di Napoli. Foto di Cecilia Anesi

Quel richiamo al sangue, quelle mani rosse che chiedono giustizia sono alzate per informare e per svegliare le coscienze. Ma in che cosa consiste la denuncia che questi cittadini stanno facendo, e quali sono le loro rivendicazioni? Alessandro Gatto del WWF Campania ce lo spiega cosi: “Sappiamo che tante aziende del nord Italia hanno sversato in queste campagne: ad Acerra, a Giugliano, nelle terre dell’Agro Aversano. Tutto questo con la complicità non solo della Camorra, ma anche di logge massoniche deviate, di imprenditori che sono anche loro dei criminali, perché se io industriale del nord vengo contattato da qualche signorotto della zona dell’Agro Aversano che mi propone di smaltire i miei rifiuti pagando pochissimo, io lo so che sto smaltendo quei rifiuti in maniera illegale. Lo so bene perché non è possibile abbattere legalmente il costo del 50%.”

“Vengono qua e bruciano tutto”, aggiunge il signor Gatto. “È assurdo, noi dobbiamo chiedere alla magistratura un intervento forte, immediato. Stop a questi roghi, stop agli sversamenti di rifiuti tossici e nocivi”.


Angelo Ferrillo. Foto di Cecilia Anesi

Quando i manifestanti iniziano a colorare con le mani intinte nel rosso uno striscione che recita “stop ai roghi”, Angelo Ferrillo invita alla protesta anche la più alta carica dello Stato: “Invitiamo il Presidente della Repubblica Napolitano a venire a vedere cosa succede, non a Capri ma nella Terra dei Fuochi”.

I manifestanti chiedono soprattutto pene più severe per i reati ambientali, e Ferrillo ricorda che in fondo “basterebbe la semplice applicazione della legge che in Italia, purtroppo, viene spesso elusa”.

Alessandro Gatto gli fa eco con il megafono: “Basta ai roghi di rifiuti tossici lo chiediamo a tutti, alle istituzioni, alla magistratura, alla polizia, ai carabinieri. Vogliamo vivere una vita salubre, non possiamo più respirare questi inquinanti.”

La manifestazione continua per un’altra ora, si intonano slogan intervallati dai discorsi delle donne di Acerra e di Chiaiano. Si protesta, e si guarda trepidanti l’ingresso della Chiesa. I cittadini che hanno scelto oggi di fare sentire la propria voce vorrebbero infatti incontrare le autorità alla fine della celebrazione religiosa, ma alle 12:30 diventa chiaro a tutti che ne il sindaco Iervolino, ne il nuovo presidente della Provincia Luigi Cesaro e ne il presidente della Giunta regionale, Antonio Bassolino, hanno intenzione di incontrare un battagliero drappello di cittadini che chiedono solo il rispetto del loro diritto alla vita. Per le istituzioni forse non è semplice soddisfare questa richiesta, fra interessi economici molto forti e potere criminale, ma i cittadini oggi riuniti si chiedono se davvero non ci voglia un miracolo. Di sangue ne stato versato già abbastanza.

Il presidio di Chiaiano-Marano, l’associazione “La terra dei fuochi” insieme ai manifestanti( Foto di Ferdinando Kaiser)

Un particolare della manifestazione (foto di Ferdinando Kaiser)

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